Come pulire i pennelli nella pittura ad olio?

Pennelli rovinati

Come pulire i pennelli quando si finisce di dipingere credo lo sanno tutti, ne ho parlato anche io durante il corso di pittura ad olio.

Il metodo che tutti conoscono è quello di bagnare il pennello in un solvente, come trementina o acqua ragia, pulirlo con uno straccio e, infine, ricoprirlo con un pò di sapone. Chi non ama l’odore dei solventi sopra citati magari opterà per un sostituto vegetale inodore.

Ma siamo sicuri sia questo il metodo corretto?

Problema nel pulire i pennelli con trementina o acqua ragia

Questa domanda me la sono posta non molto tempo fa dopo che per tanto tempo ho usato il metodo citato sopra. Il motivo è che notavo che i peli dei miei pennelli o si dilatavano o biforcavano.

Pennelli Rovinati

Generalmente questi fenomeni accadono quando si usano pennelli di cattiva qualità, si puliscono male  oppure quando non si conservano in maniera adeguata. E’ inutile dire che io utilizzo solamente pennelli di pelo di bue e martora kolinsky di buona qualità. E’ altrettanto inutile dire che sono molto scrupoloso nella pulizia dei pennelli e nella loro conservazione. Nonostante ciò di tanto in tanto notavo che qualche mio pennello si rovinava anche dopo poco tempo di utilizzo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e stato quando si rovinò un pannello di martora kolinsky da poco acquistato.

C’era qualcosa che non andava nel mio metodo per pulire i pennelli, dovevo scoprire cosa.

Ricerca della Soluzione

Iniziai a fare un pò di ricerche sui vari manuali di pittura antichi e moderni. Sul manuale di Bouvier trovai una ricetta per pulire i pennelli. Decisi che poteva valere la pena provare.

Soluzione

Bouvier sostiene, nel suo manuale, che l’uso della sola trementina può danneggiare i pennelli. Nello stesso manuale egli sostiene che il miglior modo per pulire i pennelli è quello di utilizzare l’olio.

Il Metodo Bouvier per pulire i pennelli

Qui di seguito vi riporto la procedura descritta da Bouvier nel suo manuale che io stesso ho sperimentato con successo e che sto utilizzando da molto tempo. Prendete due vasetti e versate dell’olio di lino (oppure noci o papavero) al loro interno. Nel primo vasetto aggiungete un terzo di trementina. Questo primo vasetto verrà utilizzato per rimuovere la maggior parte del colore. Come vasetti spesso utilizzo i contenitori del medium che si agganciano alla tavolozza. Questo perchè carico i pennelli sempre con poco colore. Tu se lo desideri puoi utilizzare contenitori più grandi.

Vasetti per pulire i pennelli

Prendi il pennello da pulire, rimuovi con uno straccio il colore in eccedenza e intingilo nel vasetto che contiene olio e trementina. Cerca di rimuovere quanto più colore possibile.

Sgrassare il pennello

Pulisci ora il pennello di nuovo con uno straccio. Intingi di nuovo il pennello nel secondo vasetto che contiene solo olio. In questa seconda operazione il pennello avrà meno colore e la procedura serve per rimuoverlo definitivamente.

Pulire il pennello

Pulisci di nuovo il pannello con uno straccio. Con le punta delle dita dare forma al pennello.

Punta del pennello

A questo punto il pennello e’ pulito e pronto per essere utilizzato il giorno successivo. Volendo è possibile riutilizzare il pennello anche dopo qualche giorno. Non aspettare più di tre settimane altrimenti il pennello diventa eccessivamente gommoso. Non preoccuparti basterà intingere di nuovo il pennello nell’olio per ritornare come prima. Bouvier suggerisce di ripetere l’operazione ogni 3 settimane se non si utilizzano i pennelli.Questa procedura è particolarmente indicata per chi dipinge tutti i giorni o quasi tutti i giorni. Ecco cosa è scritto a pag. 96 (nella traduzione in inglese) del libro:

Cerca di seguira la regola di pulire i pennelli alla fine di ciascun giorno lavorativo. Ciò ti farà risparmiare fatica in primo luogo, e ti aiuterà eventualmente  a tenerli in buone condizioni. La modalità di esecuzione di questo sgradevole lavoro è la seguente  … prendi due tazze ovali, una delle quali ha una barra di metallo, o un filo ricoperto stagno, che attraversa la sua parte superiore. Si tratta infatti di un raschietto, per purificare i peli del pennello.  Mettere una porzione di papavero o altro olio che generalmente usi in ciascuna delle due tazze. Si gira, uno alla volta, i pennelli nella prima tazza finché non avrete liberato il pennello della porzione maggiore della vernice, poi passandolo tra le pieghe di un soffice panno di lino (ripetere entrambi i processi fino a quando tutto il colore è stato rimosso). Si gira poi nell’altra tazza e, sottratta dell’olio eccedente, riporre il pennello … per evitare che l’olio tra i peli del pennello diventi troppo denso se i pennelli non si utilizzano, la pulizia deve essere rifatta ogni 3 o 4 settimane e anche più spesso in estate … L’obiezione fatta allo spirito di trementina, è che trasforma le estremità dei pennelli, facendo loro assumere la forma di ganci e di rovinarli. Tuttavia se si utilizza solo un terzo di trementina all’olio di cui sopra solo prima tazza (le seconda deve avere solo olio), i pennelli si puliranno altrettanto bene e  la procedura di pulizia sarà più semplice.

Quando a causa di negligenza, o altro, lo stato del pennello è tale che ha bisogno del sapone, l’uso del sapone verde adatto allo scopo, in vendita nei colorifici, è raccomandabile.  Dopo essere stato purificato da questo detergente, il pennello deve essere sciacquato con molta attenzione in abbondante acqua tiepida e pulita.

Il sapone di cui parla Bouvier credo sia il normale sapone di Marsiglia.

Cosa fare se non si dipinge tutti i giorni?

Se non si dipinge tutti i giorni ma solo una volta ogni due o tre settimane o con frequenza ancora minore è facile che non appena cominciate a dipingere i pennelli vi appariranno un pò gommosi. Che fare? Bouvier suggerisce che il miglior modo per preservare i pennelli per mesi è intingerli un pò nell’olio di oliva. Quest’olio ha la caratteristica di asciugarsi in maniera lentissima. Dopo diversi mesi quest’olio può essere ancora umido. Quindi prima di riporre il pennello bagnarlo un pò nell’olio di oliva. Con uno straccio rimuovere l’olio in eccesso e con le punta delle dita dare forma alla punta del pennello.

Pulire pennello con olio di oliva

E’ importante che quando si riprende a dipingere di non intingere subito il pennello nel colore. L’olio d’oliva ancora umido potrebbe compromettere la rapida essiccazione del colore. Bisogna, come prima cosa, bagnare il pennello nell’olio di lino, noci o papavero e asciugarlo con uno straccio. A quel punto il pennello è pronto per essere usato. C’e’ da dire che anche utilizzando l’olio di oliva, se non si dipinge per più di 6 mesi c’e’ il rischio che la punta del pennello diventa gommosa. Bouvier in questi casi suggerisce di rieffettuare la pulitura dopo 6 mesi se i pennelli sono rimasti inutilizzati. Secondo Bouvier l’uso dell’olio di oliva previene anche che i pennelli vengano attaccati dalle tarme. A pag. 99 del manuale di Bouvier leggiamo:

Quei pennelli che devono essere messi da parte sono unti con un pò olio di oliva, naturalmente, il meno possibile. Questo olio resta umido per un tempo lunghissimo. Devi solo prendere la briga di rinfrescare l’olio una volta ogni cinque o sei mesi, per evitare che diventi troppo gommoso. Quando desideri utilizzarli, tutto ciò che devi fare è rimuovere l’olio di oliva con un panno morbido panno morbido, e poi semplicemente pulire il pennello nella tazza con olio di papavero (lino o noci) secondo il procedimento descritto sopra per la pulizia dei pennelli.

Come pulire gli sfumini?

Di solito utilizzo pennelli tondi e piatti. I primi li uso, generalmente, per applicare il colore sulla tela e i secondi per sfumarli. Oltre ad essi utilizzo dei pennelli che io chiamo “sfumini”. Questi pennelli li adopero dopo la fase di sfumatura se l’oggetto appena sfumato non appare uniforme come dovrebbe. Questi pennelli vanno usati sempre puliti e asciutti e con tocco leggero. Essi vanno impiegati con parsimonia e attenzione perchè se da un lato uniformano una superficie, se utilizzati troppo tendono a distruggere i contrasti appiattendo l’immagine. Quando li utilizzo cerco sempre di ritornare sulle aree più chiare o scure per rinforzarle.

Pulire pennello a sfumino

Inizialmente pulivo anche questi pennelli con trementina e sapone. Notavo, però, la volta successiva che li utilizzavo, se non era trascorso molto tempo, che non erano belli soffici come in origine. Leggendo il manuale di Bouvier scoprii che quest’ultimo suggeriva di pulirli semplicemente sfregandoli leggermente su un tovagliolo. Da allora questi pennelli sono rimasti belli e soffici come in origine. A pag. 97 del manuale leggiamo:

Gli sfumini, come abbiamo detto, non sono mai utilizzati con la vernice. Quel pò che assorbono durante le sfumature viene rimosso passando il pennello leggermente su un panno.

Conclusioni

Devo dire che da quando uso questo metodo i pennelli sembrano come nuovi. Qualche pennello di pelo di bue sono riuscito a recuperarlo e farlo diventare come nuovo. Purtroppo non sono riuscito a recuperarli tutti. Quello che posso dire è che sicuramente questo metodo è migliore di quello che usavo in precedenza. Poichè io non dipingo tutti i giorni uso quasi sempre l’olio di oliva.

Credo esistono altri metodi di pulitura dei pennelli con agenti meno aggressivi dell’acqua ragia o della trementina. Ad esempio, Marco Maria Fenocchio, sul forum, suggerisce anche l’uso della isoparaffina disponibile nei negozi che vendono materiale per il restauro. Purtroppo non ho avuto modo di sperimentarla quindi non posso dare un feedback diretto. Tuttavia, conoscendo l’esperienza di artista e restauratore di Marco non ho dubbi che sia un metodo molto valido.

Tu, quale metodo utilizzi per pulire i pennelli?


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Comments

  1. Fox1969 dice

    Grazie per i consigli! Non avevo mai sentito dell’ olio di oliva…Proverò sicuramente!

  2. gianartista dice

    Con il metodo da te suggerito i pennelli restano continuamente impastati
    di olio. Io non mi trovo bene.
    Io uso una scodella con appoggiato sopra uno scolino da the
    piuttosto largo in acciaio.
    Poi ci verso dentro trementina.
    Strofino dolcemente il pennello da pulire, poi lo asciugo
    e lo lavo con sapone oleoso tipo quello della Carli.
    Lo faccio da anni e i pennelli che uso ( Da vinci, Raphael)
    non hanno mai avuto problemi

  3. Giacomo dice

    Ho abbandonato da tempo la trementina e l’acqua ragia perché eccessivamente aggressivi. Io lavo i pennelli, dopo aver rimosso l’eccedenza di colore con uno straccetto, sotto acqua corrente e sapone neutro fino alla scomparsa totale del colore. Poi faccio una cosa strana. Tengo il pelo del pennello immerso in sapone da barba fino all’uso successivo. Il pennello si mantiene morbido, ma prima di riusarlo risciacquo velocemente, asciugo e ammorbidisco con olio di lino.

  4. Io ho sempre fatto come il mio maestro: tolgo il colore in eccesso con un tovagliolo ,pulisco il pennello in un piccolo vasetto con olio di lino …….fino a che tutti i residui di colore sono andati via, pulisco e asciugo con il tovagliolo…..poi lavo il pennello con la tavoletta del sapone di Marsiglia quella gialla non bianca ….acqua calda ….strofino il pennello sulla tavoletta…..poi su una spugnetta sulla parte abrasiva ….fino a togliere tutte le tracce di colore…..infine a pennello bagnato….do forma al pennello e ci metto pochino di sapone di Marsiglia……
    Nel tempo si asciugherà e il pennello rimane sempre con la forma data

  5. Buongiorno a tutti.
    Caro Salvatore, cari amici,
    mi rendo conto che se dico che il metodo dell’olio d’oliva già lo usavo, qualcuno potrebbe non credermi. Ma è così. In pratica uso diversi metodi. Sapendo che non avrei usato i pennelli per moltissimo tempo (divennero 15 anni!), feci prima bollire in un pentolino dell’acqua con aceto (più aceto), una volta fatta bollire e tolta dal fuoco, vi immersi i pennelli per un’oretta. Vi assicuro che lo sporco si staccò completamente. Se volete provare questo metodo, fatelo con dei pennelli poco importanti.Dopo questa operazione li lavai uno ad uno con acqua e sapone di marsiglia. Una volta asciutti immersi il pelo dei pennelli nell’olio di oliva e li riposi sdraiati avvolti in un panno. Quando andai a riprenderli erano come nuovi. L’altro metodo è quello che a fine pulizia li ricoprivo con sapone di marsiglia sempre dando la forma al pelo e lasciandoli asciugare.
    Non conoscevo quella dell’olio di lino e trementina per pulirli, ma qualche volta li ho lasciati bagnati con olio di lino con la paura che si potessero rovinare.
    Oggi uso un metodo classico ma con una marcia in più. In pratica sapone fatto in casa. Chiesi ad un amico contadino se era disposto a fare del sapone dandogli io una mano a mescoplarlo … è incredibile! Il fatto che all’interno ci sia la soda caustica, pulisce a fondo qualsiasi cosa. Se avete modo, provatelo.
    Grazie a tutti per l’attenzione e a te Salvatore per la tua sempre gentile disponibilità.
    Luca

  6. Perdonatemi dimenticavo un’ultima cosa…ma non garantisco che con il tempo non si rovinino.
    Una volta finita la pulizia, li immergo in ammorbidente per lavatrice ed i pennelli sono “MORBIDISSIMI” è una mia invenzione e come ripeto… non garantisco sul lungo termine.
    Luca

  7. adriana dice

    Grazie, non si finisce mai di imparare, sicuramente proverò a pulire i miei “attrezzi”.

  8. giuseppe dice

    In passato ho usato questo metodo che già conoscevo, ma usando molto colore sui pennelli ho optato (utilizzando la stessa tecnica dei due stracci e due contenitori) per il petrolio bianco, molto efficace e poco o per nulla aggressivo,in fine per la conservazione degli stessi per lunghi periodi li arrotolo in fogli di giornale, i quali essendo anch’essi impregnati di petrolio ;assolvono in modo impeccabile a mantenere morbide ed elastiche le setole dei pennelli.

  9. Grazie per l’utilissima conferma al metodo che uso, con la differenza che per il lavaggio iniziale ho abbandonato la trementina per gli stessi motivi che tu hai spiegato. Come olio di lavaggio uso oliva, mais o girasole, meno siccativi dell’olio di lino ma l’ideale, confermo, è l’olio di oliva. Per chi preferisce quest’ultimo consiglio di non sprecare l'”extravergine”, ma di usare quello denominato commercialmente “olio di oliva”, meno pregiato dal punto di vista alimentare ma più raffinato e quindi meglio adatto al nostro scopo.

  10. non parli mai degli astrattisti. Perche?

    il metodo gia lo conosco

  11. Salve
    l’articolo e’ interessante non lo metto in dubbio. Io ho ripreso da dicembre a dipingere dopo almeno una decina d’anni di assenza e altre attività.
    Vedo pero’ che le cose grazie a internet sono cambiate e iniziare di nuovo e’ sicuramente piu’ divertente e facile.
    Circa la pulizia dei pennelli, e’ ovvio e’ una attività diciamo fastidiosa; proprio quando sei stanco e molli ti capita questo ingrato compito.
    Io faccio in questo modo: sapone sole da bucato (a forma cubica, per capirci); prima strofino uno ad uno i pennellli piu’ grandi (setola o sintetici) e li passo piu’ volte sotto l’acqua; sparito il colore dal sapone faccio un’ultima lavata e li metto da parte, poi passo a quelli piu’ piccoli (5 o inferiore) in setola e li lavo con lo stesso procedimento anche tutti insieme, poi quelli fini a punta, uno alla volta. Diciamo che prendendo mano non si sta molto.
    Il problema, se mi permettete e’ questo: “come arrivano i pennelli al lavaggio?” ovvero — se vengono lavati prima con acquaragia e passati piu’ volte e’ facile lavarli. Amici che dipingono lasciano quasi seccare i pennelli mentre dipingono poi non riescono a pulirli efficacemente.
    Allora un altro consiglio: mentre si dipinge e’ utile procedere in questo modo, secondo il mio parere. Tenere due bicchiedi nei quali versare acqua ragia ecologica o meno a seconda delle preferenze. Bene; quando si deve pulire un pennello lo si passa (senza scuotere) nel primo bicchiere, solo per sciogliere leggermente il colore, poi piu’ a destra tengo una bel pacco di giornali tagliati a meta’. Sfrego il pennello sul foglio del giornale, poi passo al secondo bicchiere e li’ scuoto energicamente e ritorno sul giornale. Questo fa in modo di avere un pennello molto pulito da caricare con un altro colore o da ripporre in attesa della pulizia.
    AL termine della sessione passo tutti i pennelli di nuovo in acqua ragia pulita e scuoto; arrivo al lavaggio che sono gia’ quasi puliti.
    C’e’ chi usa un terzo contenitore con kerosene e una piccola grata dove passare il pennello, provero’ anche questo sistema.
    Mi sembra che cosi’ si fa gia’ molto. Per i pennelli voluminosi (oltre i 2,5cm.) in setola ho visto in youtube che ci sono dei denti da infilare nel pennello per “tirare” fuori il colore.
    Infine: l’acqua ragia molti la usano con parsimonia, a giusta ragione, ma iin questo modo si tengono dei contenitori piuttosto sporchi che a lungo andare ingrigiscono i colori.
    Meglio cambiare spesso e depositare l’acqua ragia in un contenitore; quando questo e’ pieno filtrare con la comune carta che si usa in laboratori di chimica, ecc. questo metodo permette di riutilizzare l’acqua varie volte.

  12. Dopo aver usato il metodo Bouvier, come avevi suggerito già nel forum, per i pennelli in setola naturale, a fine lavaggio con sapone, risciacquo, metto del balsamo per capelli, massaggio il pelo e poi risciacquo di nuovo. Il pennello riprende la morbidezza naturale.
    Per quelli sintetici ho un po meno cura e li strapazzo con l’acqua ragia… Anche perché adopero quelli economici. Per quelli costosi ho le stesse cure di quelli naturali, ma senza balsamo!

  13. per pulire i pennelli uso il metodo che avete descritto per mantenerli morbidi faccio come con i pennelli che uso per la porcellana dopo averli lavati e sciacquati bene li immergo nel balsamo per capelli al momento di utilizzarli risciacquo e immergo nell’olio stesso metodo di enrico

  14. salvatore dice

    ciao a tutti,io per pulire i pennelli uso lo sgrassatore che si usa per la cucina e i fornelli,quello che sta nello spruzzino,riempio 2 piccoli contenitori uno con lo sgrassatore e una con acqua,quando finisco di dipingere primo lo passo nello sgrassatore ,poi nell’acqua,e poi asciugo ,mi piace il consiglio dell’olio!!seguirò il consiglio

  15. sasadangelo dice

    Ciao a tutti,
    grazie dei commenti. Li noto solo ora. Sinceramente non volevo pubblicare quest’articolo perchè mi sembrava troppo banale. Ma forse ho fatto bene. Già solo per il fatto di vedere le più diverse opinioni.
    Risponderò appena ho tempo a ciascun commento. A dopo.

  16. Gulletta Giuseppa Grazia dice

    Geniale!!! anche se io senza saperlo, ma per istinto, per pulire meglio i pennelli mi aiuto con il sapone neutro….ma con questo metode è sicuramente meglio. Grazie!!!

  17. catapa20 dice

    ho scoperto quasi per caso che tenendo immersi i pennelli nello sgrassatore – il detersivo che si usa nelle pulizie di casa- vengono perfetti. Non solo non si sciupano , ma è possibile recuperare anche quei pennelli sui quali si è seccato il colore o – peggio ancora- la vernice. Provare per credere!

  18. Sapevo già dell’olio di oliva, ma sinceramente lascio questo metodo solo per i pennelli migliori. Altrimenti, dopo aver passato il pennello in acqua ragia, lo lavo con del sapone da carrozziere dandogli la forma e asciugandolo bene. Per me che passo anche dei mesi senza usare i colori a olio è una buona soluzione.

  19. Larabur dice

    Adesso ho capito perchè consumo tanti pennelli! Grazie per il consiglio, d’ora in poi userò questo metodo!

  20. Salve a tutti, io dipingo una volta a settimana,io per i pennelli (ovviamente per il colore ad olio) uso petrolio bianco ,poi li lavo con sapone di marsiglia bianco
    li lavo con sapone anche lel legno , li asciugo con scottex, asciugare le
    setole (io uso molto quelli sintetici quelli simili alla martora) e molto importante.
    il pennello sintetico e’ molto versatile e forte(rispetto alla martora)si rovina poco e dura anni. anni addietro ho utilizzato l’olio d’oliva ma solo per rimandare
    il lavaggio,ma poi essendo io di abitudine rigoroso ed ordinato mi infastidiva il
    fatto di eccedere in pigrizia rimandando il lavaggio dei pennelli.
    Il petrolio bianco in un vasetto di vetro da marmellata dopo alcuni giorni
    come tutti sanno si puo’ travasare in un altro poiche’ il colore si deposita e rende riutilizzabile il diluente pulente che tra l’altro e’ uno di quelli che ha meno spunto e si sopporta bene.
    Non mi sembra buono l’utilizzo del sapone per piatti o sgrassatore perche’
    secondo me e’ troppo aggressivo, ed ilo suo utilizzo per quanto pratico puo’ dimezzare la vita di un buon pennello.
    Comunque mi riprometto di provare l’utiluizzo dell’olio in un vasetto di vetro per marmellata l’unica cosa, che anziche’ utilizzare olio di lino o papavero
    vorrei tentare con il piu’ economicoi olio di semi vari tanto per pulire dovrebbe bastare.
    Ciao!

  21. filippo dice

    Ciao
    conoscevo anch’io il metodo con l’olio di oliva (forse perchè costa meno di quello di lino?) ma mai praticato….
    Ho provato in questi giorni, dopo aver ricevuto l’articolo, e trovo che il metodo funzioni bene: ho pulito i pennelli come al solito, e dopo, li ho passati nell’olio…e lo straccetto si sporcava ancora di colore!! l’olio stava quindi agendo sul residuo e pulendo il pennello.
    Continuerò su questa strada.

  22. Mar.El. dice

    Caro Salvatore i tuoi articoli non sono mai banali,c’è sempre qualcosa da imparare, pulisco i pennelli nello stesso modo ma, non avevo pensato all’ultimo passaggio con l’olio di oliva. Complimenti per la tua meticolosità con cui scrivi gli articoli.
    Per quanto riguarda il concorso … in bocca al lupo a tutti,e vinca il migliore!!!!

  23. non conosco l’inglese

  24. tommaso dice

    conoscevo già l’ultimo passaggio dell’olio per averlo letto non ricordo dove.non conoscevo invece il metodo di lavaggio che hai descritto in modo chiarissimo e ti ringrazio. d’ora in poi lo userò anch’io.

  25. VINCENZO FONTANAROSA dice

    Ciao Salvatore…
    Per esperienza diretta,
    una volta finito di dipingere, per la pulizia dei pennelli:
    – dapprima immergo le loro punte in un boccale preparato con acqua sapone e mezzo dito di alcool domestico…e le lascio a bagno per circa 10 minuti….
    – in un secondo tempo…le strofino nella carta di un giornale, poichè essendo quest’ultimo costituito da essenza di petrolio, riesce a lubrificarlo e sgrassare le eccedenze dei grumi dei pigmenti oleosi incrostati dalla pittura…
    – in ultima battuta, dopo averle asciugate con un panno di fibra morbida, con un po di saliva ne inumidisco le loro punte e sempre con le dita, dandone forma e proteggendole dalle micro polveri atmosferiche. Così saranno pronte per il prossimo utilizzo.Chiaramente le ripongo nell’apposito porta pennelli tenendo le punte verso l’alto….

  26. giuseppina dice

    consigli utilissimi….provero”anch”io

  27. Antonio Massaiu dice

    Bell’articolo Salvatore, inoltre i contributi degli altri utenti hanno incrementato il numero di informazioni e metodi applicabili a dismisura.
    Spero che i vostri consigli funzionino anche per coloro, come me, che dipingono sporadicamente, una volta all’anno quando va bene 🙂 🙂 :).
    Mark Carder ha preparato un metodo di pittura per principianti, ove spiega benissimo come mischiare i colori. Lui consiglia di tenere i pennelli intrisi di colore fino al successivo utilizzo, quando verranno puliti con uno straccio o un po’ di carta assorbente, quindi immersi nel colore da utilizza e ripuliti, finché il colore non sarà “purificato” da residui del precedente. Però credo vada bene solo per chi dipinge tutti i giorni. è anche vero che lui, eseguendo wet on wet, usa colori mischiati e diluiti con un medium a lenta essicazione.
    Gradirei sapere cosa ne pensi. Ciao Antonio

  28. Ciao Antonio,
    è vero è un metodo che va bene per chi dipinge tutti i giorni.
    Anche l’uso dell’olio, che d’altronde riduce l’uso di solventi, va bene per chi dipinge spesso. Lasciando i colori a riposo con olio diventano un pò duretti. Ripassandoli d’olio tornano come prima … in questo caso un pò di olio di oliva aiuta a tenerli a lungo x più tempo.

  29. Salve a tutti,
    ho spesso usato trementina, acqua ragia e detersivo dei piatti per la pulizia dei pennelli ed infatti dopo poco sono irti e inutilizzabili. Proverò anch’io il metodo olio d’oliva ed ammorbidente. Sicuramente i miei pennelli mi ringrazieranno. Intanto ringrazio Sasà per le sue qualità di azzeccagarbugli e per i suoi utilissimi consigli.
    connie

  30. Simone Fassina dice

    Per favore aiutatemi! più di un anno fa ho dipinto con dei pennelli nuovi “VAN GOGH” ho usato sia acrilici che colori ad olio entrambi diluiti con comunissimo olio di semi da cucina, l’effetto era meraviglioso. Poi per varie circostanze, così com’erano dopo l’uso, non li ho più puliti e non li ho più usati per più di un anno. Qualche settimana fa mi sono deciso a pulirli, praticamente non c’era quasi differenza di durezza tra il legno e i peli: li ho prima strofinati con un panno imbevuto di acqua ragia e poi li ho immersi nell’acqua ragia. Dopo qualche giorno i peli stavano cominciando ad ammorbidirsi ma comunque lungi dal poterli usare correttamente. Dopo qualche giorno ancora solo alcuni pennelli (due o tre) sono quasi tornati normali ma la maggior parte sono così duri da piegarsi a fatica. COME POSSO FARE??? GRAZIE!

  31. Grazie per aver scritto queste spiegazioni, anch’io mi ritrovavo con pennelli assottigliati dalla trementina pur usando anche olio di lino e papavero, quando tornavo dai miei lavori ( saltando a volte qualche giorno) li ritrovavo induriti e non capivo! Da poco infatti uso i colori ad olio e usando colori per stoffa prima non avevo mai avuto questo problema! Non pensare mai che dare informazioni sia banale, anzi sei preciso e citi le fonti, questo è utilissimo. Grazie anche per i commenti, voglio provare sui pennelli più induriti lo sgrassatore! L’olio d’oliva non extravergine me lo aveva consigliato anche il professore ai tempi della scuola ma pensavo che quello di lino sortisse lo stesso effetto. Quindi lo comprerò per i periodi in cui non posso dipingere ogni giorno.

  32. Viaceslav dice

    Ciao Simone, anche io ho riscontrato il tuo stesso problema, unica differenza era che i pennelli erano della “DA VINCI”.
    Ho risolto il problema in quattro fasi con questo occorrente:
    – tre bicchieri monouso piccoli
    – olio di semi di girasole
    – aceto di vino bianco
    – bicarbonato di sodio
    – chucchiaino da tè

    Questi sono i passi che ho seguito pennello dopo pennello:

    1) in un bicchiere monouso piccolo ho versato un cucchiaino di bicarbonato di sodio, successivamente ho adagiato il pennello nel bicchiere in modo tale che del bicarbonato fosse intriso tra le setole, indi ho versato tre cucchiaini di aceto ed ho lasciato agire (noterai che la combinazione dei due elementi ne andrà a creare una reazione chimica, schiumosa, che è l’elemento chiave di questo tipo di pulizia, sì aggressiva per il colore incrostato, sì delicata per le setole da salvaguardare).

    Ho lasciato agire per 10 minuti la soluzione aceto+bicarbonato ed ho strofinato in modo delicato, su di un canovaccio pulito, il pennello ancora bagnato, asciugato e messo a riposo.
    Stesso procedimento per gli altri pennelli, 7 per la precisione.

    2) in un bicchiere monouso piccolo ho versato due cucchiaini di aceto ed uno di olio di semi di girasole.
    Stesso procedimento della fase (1).
    Eseguita stavolta vuotando di volta in volta il bicchiere e pulendo con uno scotex, rimpiazzando la soluzione aceto+olio.
    Asciugato e lasciato a riposo.

    3) in un terzo bicchiere ho versato solo tre cucchiai d’olio di semi di girasole ed ho lasciato in ammollo i pennelli per mezz’ora, tutti assieme, poi a fine ammollo li ho asciugati con il lato pulito del canovaccio, quello senza i residui di bicarbonato che altrimenti, a fine pulizia, essendo composto da granuli solidi sarebbe andato a graffiare le singole setole.
    Asciugato l’olio in eccesso tamponando il pennello tra due lembi del canovaccio.
    Modellato le punte dei pennelli e con grande gioia, riposti nella stola per pennelli, nei singoli scomparti, a testa all’insù.

    N.B.

    Il procedimento l’ho eseguito in un ordine tale da essere aggressivo sul colore all’inizio, media dolcezza nella fase centrale ed infine dolce in chiusura cosicché ogni singolo pennello fosse stato pulito in modo meticoloso e preciso.
    Le setole adesso sono morbide e conservano la compattezza adatta alla costituzione del pennello, come fosse uscito appena dalla produzione e smerciato in negozio.
    Le setole risultano lucide, nutrite, corpose e molto più resistenti del loro primo utilizzo.

    Spero di essere stato esaustivo, e, fatemi sapere come vi trovate con questo metodo, personale sicuramente, già provato da altri non so’!

    P.s. mi trovate su Instagram come ” Zaoteck ” , cordiali saluti e buona pulizia! 🙂

  33. Viaceslav dice

    LA FASE 4 È LA CONTEMPLAZIONE DELL’OPERAZIONE ESEGUITA E RIUSCITA 😉

  34. Margherita dice

    Sì, l’articolo mi è piaciuto, sia per l’utilità sia per la chiarezza di esposizione.
    Qualcosa sapevo in merito ma l’articolo mi consente di procedere con sicurezza nel compito di pulizia dei pennelli per la pittura adolio.

  35. Io per la pulizia uso solo l’olio per eliminare i residui di ceretta, quella che usiamo per depilarci! È profumata e per ora non ho notato danni ai pennelli, che risultano essere morbidi e puliti…

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