Le vernici sono composti liquidi formati da uno o più resine e da un solvente ed hanno diversi impieghi nella pittura a olio. Possono essere usati per creare medium, vernici finali o da ritocco. In quest’articolo faremo una panoramica delle vernici disponibili in commercio.
Classificazione delle vernici in base al solvente
Le vernici possono essere classificate in quattro categorie distinte in funzione del tipo di solvente impiegato:
all’acqua;
allo spirito;
agli oli essenziali;
agli oli grassi.
Le vernici all’acqua sono vernici il cui solvente è l’acqua. Generalmente, sono usate come vernici da ritocco o per verniciare provvisoriamente un dipinto. Due esempi classici di vernici all’acqua sono: la vernice a chiara d’uovo [1] e quella a base di gomma.
Le vernici a spirito usano l’alcol come solvente. Questo tipo di vernici trovano impiego nell’ambito della pittura a tempera.
Le vernici agli oli essenziali sono quelle maggiormente impiegate nell’ambito della pittura a olio. Le più note vernici in questa categoria sono: damar, mastice, copale e ambra. Tutte queste vernici si ottengono diluendo la resina naturale da cui prendono il nome con l’essenza di trementina. Si trovano in commercio già pronte all’uso oppure è possibile prepararle da se.
Le vernici agli oli grassi sono generalmente composte da una resina, un olio essenziale (trementina) e un olio. Non avendo un così largo utilizzo eviterò di parlarne ulteriormente.
Vernici finali e da ritocco
Le vernici da ritocco si utilizzano durante l’esecuzione di un dipinto per ritoccare un’area già asciutta e fare in modo che il nuovo colore non appaia diverso da quello sottostante. Si possono usare anche per eliminare un prosciugo o per verniciare temporaneamente un dipinto prima che siano trascorsi sei mesi dalla data di completamento. Queste vernici avendo un maggiore quantitativo di solvente consentono all’olio di completare il processo di polimerizzazione fino all’asciugatura completa.
Le vernici finali, invece, si applicano dopo almeno sei mesi dal completamento del dipinto per proteggerlo, rendere l’aspetto della superficie uniforme e priva di prosciughi. Avendo queste ultime una maggiore quantità di resina non consentono all’olio di polimerizzare e asciugarsi completamente. Ecco perché bisogna aspettare che l’olio impieghi almeno sei mesi prima di applicare questo tipo di vernice.
Vernici naturali e sintetiche
Le vernici possono essere classificate anche in base al tipo di resina utilizzata: sintetica o naturale. Quelle naturali più conosciute sono quelle già citate sopra. Quelle sintetiche, invece, sono ottenute mediante processi industriali ed è difficile dire esattamente i materiali con cui vengono state realizzate. Per la mia personale esperienza il costo delle vernici sintetiche è un pochino più ridotto e danno spesso meno problemi di quelle naturali.
Perché si vernicia un dipinto?
Risponderò a questa domanda con un’immagine che vale più di mille parole. Nella foto puoi osservare un quadro prima e dopo la verniciatura. Quale dei due appenderesti nel salone di casa tua? Sicuramente il secondo.
Finito un quadro è frequente avere aree più brillanti e altre opache. L’uso della vernice darà al tuo dipinto una superficie uniforme ravvivando i colori dello stesso.
La verniciatura ha anche una seconda funzione altrettanto importante: proteggere la superficie del dipinto.
La vernice protegge il dipinto da agenti atmosferici e dai graffi e ne favorisce la pulizia. La vernice che si usa per verniciare un dipinto deve, generalmente, avere quattro caratteristiche:
Grado di brillantezza. Le vernici disponibili in commercio possono essere: brillanti, opache o satinate. La scelta dipende dai gusti.
Siccatività. Generalmente le vernici devono seccare in tempi abbastanza ristretti.
Removibilità. Questa è la meno nota tra le caratteristiche ma non meno importante. Le vernici essendo esposte alle polveri e agenti atmosferici negli anni possono deteriorare l’aspetto del dipinto. In questi casi i restauratori possono dare nuova vita al dipinto utilizzando appositi solventi che rimuovono lo strato di vernice deteriorato per applicarne uno nuovo.
Trasparenza. La vernice deve essere quanto più incolore possibile per non alterare i colori sottostanti del dipinto.
Il Liquin come vernice finale
In tempi recenti è sempre più frequente osservare come molti pittori utilizzano il Liquin Original come vernice finale. Il Liquin Original è veramente semplice da applicare e l’effetto estetico è molto gradevole. Il problema è che il Liquin Original non è stato progettato per essere utilizzato come vernice finale, bensì come medium. Non svolge alcun ruolo protettivo e non è removibile, la stessa Winsor & Newton ne sconsiglia l’uso come vernice finale [2].
Vernici brillanti, opache e satinate
In precedenza ho elencato le quattro caratteristiche che deve avere una vernice, tra queste c’è il grado di brillantezza. Molte opere del passato utilizzavano vernici brillanti composte da resine naturali come l’ambra o mastice. Oggi sembra che sia di moda l’uso di vernici opache o satinate. La scelta, il più delle volte, dipende dai gusti.
Vernici disponibili in commercio
Le vernici disponibili in commercio che ho testato personalmente sono le seguenti.
Vernice mastice. Vernice brillante dal costo abbastanza elevato (250 ml 40-50 Euro), semplice da applicare e con un risultato visivo di grande impatto. Potrebbe dare non pochi problemi se non si aspetta almeno sei mesi prima di verniciare il dipinto, si possono verificare fenomeni di affondamento o rallentamenti drastici nell’asciugatura. Nei periodi più umidi dell’anno la vernice potrebbe diventare appiccicosa al tatto. Questo è un comportamento abbastanza normale che si risolve facilmente lasciando asciugare la vernice per una o due settimane. Gli strati di vernice devono essere ben tirati per evitare l’effetto specchio e ritardi nell’asciugatura.
Vernice damar. Vernice brillante molto usata dai pittori per via del costo contenuto. Essa deve essere applicata con rapidità, con pennellate ben tirate per evitare l’effetto specchio e ritardi nell’asciugatura. Non sono un estimatore di questa vernice.
- Vernice finale acrilica Maimeri 667. Questa vernice è una delle migliori vernici che io abbia mai provato. Facile da applicare, dall’aspetto brillante e che non ha controindicazioni. Essa non va confusa con la vernice brillante Maimeri 670 [3] o la vernice finale ad acqua 668.
Vernice finale satinata Lefranc & Bourgeois. Questa vernice l’ho provata su suggerimento di alcuni amici. Purtroppo, però, i risultati ottenuti non mi hanno soddisfatto.
Vernici finali brillante e opaca Winsor & Newton. Queste vernici sono a mio avviso eccezionali. Costano poco, sono facili da applicare e l’effetto finale è molto bello. Potete mescolare tra loro le vernici per ottenere livelli intermedi di brillantezza.
Vernice finale brillante Maimeri 670. Questa vernice è un prodotto da usare solo in ambito non professionale, ha il vantaggio di costare poco ed è facile da applicare. Su alcuni dipinti lo strato di vernice si è volatilizzato dopo qualche anno.
Quali vernici acquistare?
Dopo questa panoramica non abbiamo ancora detto quale vernice conviene acquistare. La mia personale classifica è la seguente:
- 1° Posto. Vernice finale acrilica Maimeri 667. Come già detto vernice sintetica esteticamente gradevole, facile da applicare e priva di controindicazioni.
- 2° Posto. Vernici Finali Winsor & Newton brillante e/o opaca. Costano poco, sono facili da usare e l’aspetto finale è molto buono e professionale.
- 3° Posto. Vernice Finale Mastice. Suggerisco di usarla solo se si ha un po’ di dimestichezza con la pittura a olio.
Se sei allergico o semplicemente non sopporti il cattivo odore delle vernici l’unica alternativa possibile è usare una vernice finale a base di acqua come ad esempio la Vernice Finale Maimeri 668.
Leggi gli altri articoli della serie Materiali per pittura a olio [4].