Quest’articolo è il primo di una serie in cui analizzeremo la Tecnica di Caravaggio. Si partirà da fonti storiche e da documenti di restauro per ricostruire quelli che, probabilmente, sono stati i materiali e la tecnica utilizzata dall’artista per realizzare i suoi dipinti. Vedremo che sia la tecnica che i materiali utilizzati hanno subito delle variazioni nei diversi periodi di vita dell’artista (periodo romano, periodo napoletano, periodo siciliano e periodo maltese). Oltre all’aspetto storico, però, cercheremo di capire anche come è possibile utilizzare la stessa tecnica con i materiali che oggi abbiamo a disposizione.
Quali tele utilizzava Caravaggio?
Verso la fine del ‘500 e inizio ‘600 non esistevano negozi di belle arti dove recarsi per acquistare tele già pronte come avviene oggi. A quel tempo Caravaggio, come altri artisti, dipingeva essenzialmente su tele di lino o canapa di riciclo. In alcune opere l’artista ha addirittura riutilizzato tele già dipinte a cui non asportava il colore ne sovrapponeva strati preparatori. Ad esempio, da alcune radiografie eseguite nel 1966 sul Canestro di Frutta si rilevarono alcune decorazioni forse attribuibili all’amico Prospero Orsi.
Quando parlo di tele non intendo quelle già pronte all’uso che acquistiamo oggi in commercio in rotoloni o già montati su telai, ma i comuni pezzi di stoffa acquistabili nei negozi per tessuti o di belle arti disponibili allo stato grezzo, senza preparazione. In realtà, nell’ambito manifatturiero con il termine “tela” si intende una modalità di intreccio (tecnicamente si definisce armatura) indipendentemente dal tipo di tessuto utilizzato. Il tipo di armatura a “tela normale”
prevede un intreccio semplice, nel quale tutti i fili di ordito dispari si alzano al passaggio delle trame dispari, e tutti gli orditi pari al passaggio delle trame pari. Il rapporto è 1:1, cioè 2.
I fili di ordito sono i fili verticali, mentre i fili di trama sono quelli orizzontali. Questo tipo di armatura conferisce al tessuto maggiore rigidità e resistenza. Tele con armature di questo tipo sono state utilizzate nella Buona Ventura, Conversione Maddalena e nel Ragazzo morso da un ramarro.
Esiste poi una variante di tale armatura detta “olona” o “saia” dove:
il rapporto è di 1:2, ovvero un filo di ordito passa sopra un filo di trama e poi sotto due; è l’armatura del denim (il tessuto dei blue jeans).
Sembra che questo tipo di armatura conferisca al tessuto minor rigidità e maggior adattabilità. La maggior parte delle tele usate da Caravaggio, soprattutto di grandi dimensioni, utilizzano questo tipo di armatura come, ad esempio, il Sacrificio di Isacco e la Madonna dei Palanfrieri.
Esiste un terzo tipo di armatura detto “tovagliato” utilizzato nel Bacco degli Uffizi e nel Riposo durante la fuga in Egitto. Purtroppo su questo terzo tipo di armatura non ho trovato ulteriori informazioni.
Quindi, quelle che chiamiamo con il termine “tele” sono essenzialmente dei tessuti di lino o canapa intrecciati mediante un’armatura di tipo “tela normale” o le sue varianti tra cui l’ “olona” o “saia”. Un’altra caratteristiche delle tele, oltre al tessuto e l’armatura, è la densità di trama che può essere di varia natura: 12×16 fili al cm^2, 5×5 fili al cm^2 e così via. Per raggiungere le dimensioni desiderate, spesso queste tele grezze venivano cucite tra loro prima di montarli su telai. Poichè le cuciture rappresentavano un punto debole per il dipinto spesso l’artista adattava la composizione alle cuciture. Ad esempio, nell’Adorazione dei Pastori di Messina lo spigolo della capanna segue il profilo di una cucitura. Un altro motivo per cui spesso si richiedeva il ricorso alla cucitura è che un lato delle tele raggiungeva al più la lunghezza di 120 cm che era la lunghezza massima dei bracci dei telai usati per realizzare le stoffe.
Se vi incuriosisce il tema delle cuciture, in questo documento troverete l’analisi di alcune opere con il diagramma delle cuciture.
Quali tele acquistare oggi?
Volendo riprodurre una tela di Caravaggio in scala 1:1 è inevitabile dover costruire le tele da se perchè le misure delle opere dell’artista non rientrano nella gamma delle misure standard. Quindi o si adatta il disegno alla tela standard o bisogna autocostruirsi un telaio e attaccarci sopra la tela. La tela può essere di due tipi: già pronta o grezza. Nel primo caso bisognerà solamente montarla sul telaio e poi si potrà iniziare a dipingere. Nel secondo caso, invece, bisognerà montare la tela sul telaio e poi prepararla per poter ricevere i colori. In questa serie di articoli prenderemo in considerazione il secondo caso perchè è questo l’approccio che usava Caravaggio.
Quando si acquista una tela grezza in un negozio di belle arti, tra i parametri di scelta non compare il tipo di trama, cioè non si può andare dal negoziante e chiedere una tela con trama normale o saia. I parametri con cui comunemente di descrivono in commercio sono:
- tipo di tessuto. Le tele possono essere di vari materiali come lino, cotone, poliestere, ecc. Le migliori sono quelle di lino. E’ possibile anche acquistare tele il cui tessuto è un misto dei tessuti suddetti.
- Altezza. E’ possibile acquistare tele aventi altezza anche oltre 4 metri.
- Lunghezza. In teoria è possibile acquistare una tela lunga all’infinito, l’unico limite è il costo. Tipicamente vengo acquistate al metro.
- Peso al metro quadrato. Con questo parametro si denota un tessuto più o meno pesante. Tessuti più pesanti hanno una densità di trama più fitta e, probabilmente, un tipo di intreccio più robusto.
Stando così le cose è evidente che oggi è possibile riprodurre qualsiasi opera di Caravaggio senza necessità di cuciture e scegliendo, possibilmente, il tessuto di lino.
Hai letto i restanti articoli della serie Tecnica di Caravaggio? Ecco l’indice degli articoli disponibili.
l’argomento è fantastico, lo sviluppo si palesa grandioso. Non ci fare attendere troppo tra un post e l’altro della serie.
Mi associo con quanto scritto da Melo ! Un’ottima iniziativa anche perchè io amo tantissimo la tecnica della pittura del ‘600. Sono sempre desideroso di apprendere le tecniche più raffinate e sopratutto quelle che veramente hanno costruito l’arte del dipingere donandoci dei fantastici dipinti. Sapere quindi come sia stato costruito un quadro è indispensabile se per davvero si desidera approfondire la materia. Grazie ancora e buon lavoro per i prossimi post.
Ciao,
so bene che i tempi da un post all’altro è il punto debole di questo blog. Prendiamo ad esempio il corso di pittura ad olio … so pure io che ci metto troppo tempo tra un post e l’altro, ma considerate che:
1. dedico poco tempo al blog x via di altri impegni di vita
2. preparare un post artistico è più impegnativo di qualsiasi altro post su web anche perchè io provo sempre tutto ciò che scrivo e questo distingue il mio blog dalla massa, inoltre se devo fare un post sul chiaroscuro delle forme geometriche di base sono costretto a dipingerle e questo porta via altro tempo. Per ottimizzare cerco di mandare in parallelo più argomenti.
Non mi sto mettendo sulla difensiva, sto solo riconoscendo un problema che è vero. L’anno scorso ho provato delle tecniche per migliorare la produttività, alcune hanno funzionato altre meno.
Spero di riuscire a sviluppare l’argomento quanto prima possibile, solo che ho in mente un progetto finale e questo porterà via tempo.
A mio avviso è più importante la qualità, apprezzo la cura che dedichi agli articoli
Certamente Agnes.La qualità e la cura degli articoli di Salvatore, sono in partenza fuori discussione, e l’argomento Caravaggio da come è partito si prospetta addirittura grandioso. Ma suppongo ( spero) che Salvatore abbia già sviluppato altri articoli sull’argomento e cerco di sollecitarlo a dissetarci.
Melo hai toccato un tasto importante.
In realtà c’è già un articolo che riutilizzerò, quello della colla di coniglio.
Non è un caso che l’ho scritto prima e lo linkerò quando parlerò del montaggio delle tele su telai e dell’apprettatura.
Poi dovrò per forza parlare della preparazione dell’imprimitura con gesso e delle varianti usate da Caravaggio per indirizzare il problema della flessibilità della tela. Nel ‘500 c’era necessità di arrotolare le tele e il solo gesso non andava più bene. Nell’imprimitura parlerò anche della campitura e dei colori che egli usava.
Poi parlerò della tavolozza di Caravaggio, dei pigmenti che usava, come li preparava e quali materiali possiamo usare
Infine, c’è il processo pittorico vero e proprio che richiederà un paio di articoli.
Infine, mi piacerebbe provare ad eseguire un dipinto con questa tecnica … non sarà facile anche perchè non sono bravo come lui (anzi non sono nemmeno un centesimo), ma magari qualcuno più bravo di me sul web potrà prendere queste info di partenza e svilupparle per conto proprio.
Ed ancora, potremmo noi tutti interessati a questa tecnica e che seguiamo questo blog , cimentarci in un lavoro Caravaggesco e postarlo, magari con descrizione o con video. (Ma senza apparire come un concorso, visto che molti di noi siamo solo dilettanti. )
Beh,
io l’organizzerei pure … ma i lettori sarebbero disposti a fare una cosa del genere? Dipingere un caravaggio anche se viene una schifezza è impegnativo. Su wetcanvas ogni mese organizzano un Meet the Master, cioè affrontano un pittore del passato al mese. Ognuno posta il suo lavoro.
Ma lì la comunità è molto grande … non paragonabile al mio blog.
Però se su Caravaggio vogliamo provare si può fare un tentativo.
Quando lo organizzerai io ci sarò. Chi ama Caravaggio ( e come modello femminile citerei Artemisia Gentileschi che a mio avviso ha creato delle opere pregevoli a livello del Maestro e Archetipo) si faccia avanti. Naturalmente è una battuta scherzosa.Non dobbiamo metterla come una sfida ma come un divertimento visto che dipingiamo per diletto, o come una esercitazione di praticanti di una stessa bottega d’Arte. E chissà che un Meet the Master non dia una mano a far diventare Disegno&Pittura il Wetcanvas Italiano
Complimenti Agnes.Ho visitato il tuo sito.Sei una grande ritrattista.I tuoi ritratti sono vivi e ricchi di espressione.E nei volti noti si coglie subito la somiglianza.Ancora complimenti!
a MELO: grazie mille dei complimenti..
quanto al progetto io personalmente preferisco di non fare copie di opere dei maestri, semmai solo per provare qualche pennellata, quindi per apprendimento delle tecniche
misurarsi poi con Caravaggio è un fallimento preannunciato…
Agnes, i complimenti sono convinti. Ma pensi veramente che ci sia qualcuno al mondo talmente sciocco da volersi MISURARE con Caravaggio, o con altri veri e grandi Artisti di ogni epoca e di ogni arte? Provare a fare qualcosa con la tecnica di……..non è misurarsi con……ma aiuta a studiare quella tecnica sperando di apprendere qualcosa.Neanche io amo fare copie perchè sarebbe veramente misurarsi con l’Artista senza raggiungerlo mai .E poi non mi diverte ed io dipingo per diletto. Spero ci ripensi e partecipi con lo spirito giusto del gioco a questo seminario di ricerca.Ciao, MELO
Agnes,
Leonardo consiglia nel suo Trattato di misurarsi copiando i grandi maestri prima e la natura poi. Non per diventare più bravi di questi maestri e della natura, difficilissimo il primo impossibile il secondo … ma come strada di apprendimento per perfezionarsi.
è ovvio, come dice MELO, che paragonarsi a Caravaggio è impossibile, nessuno lo sogna, vedilo come un mezzo per poter fare qualcosa tutti insieme divertendoci e anche se vengono fuori schifezze chi se ne frega … è un’esperienza in più. Magari se non vuoi partecipare con un lavoro … sentiti libera di dire la tua … ci farebbe molto piacere,
Non ci sono parole per descriverVi.
X Salvatore : la pittura di cui non conoscevo il nome dell’artista, è di Pere Borrell Del Caso. pittore spagnolo. Il dipinto rappresenta un ragazzo che cerca di uscire dalla cornice. Già che ci sono, volevo sapere qual’è il prezzo della copia e, se posso commissionarvela. cari saluti Paola Gnalducci-
P.S. Aggiungo che, se il prezzo del dipinto ad olio su tela 80X100 è un prezzo accessibile, allora si può fare. Altrimenti, per il momento di crisi, mi accontento del poster. Saluti
Ciao,
ok ma gli altri che mi avevi mostrato (se ricordo bene le email) erano di Escher.
Cmq, non facciamo dipinti su commissione. Mi spiace.
Ciao