Una delle più grandi difficoltà per un artista è quello di rappresentare su un foglio bidimensionale una realtà tridimensionale. Per riuscire in tale obiettivo, spesso vengono adottati degli artifici rappresentativi che il cervello dell’osservatore interpreta in un certo modo. E’ proprio questa interpretazione che consente di creare l’illusione di una realtà tridimensionale e, in quest’articolo, analizzeremo in dettaglio gli artifici più comuni. Supponiamo di avere un foglio diviso in due parti da una linea d’orizzonte e due oggetti sferici A e B con A avente dimensioni maggiori di B.
Se rappresentiamo A accanto a B, come nell’esempio 1, il nostro cervello interpreta B come una sfera più piccola di A. Se, invece, poniamo A e B su due piani distinti con B più vicino alla linea d’orizzonte (vedi esempio 2), allora B viene interpretato come più distante rispetto ad A creando così un senso di profondità. La stessa cosa accade se i due oggetti si trovano al di sopra della linea di orizzonte.
Consideriamo ora due segmenti AB e CD di lunghezza diversi. Nel primo esempio i due segmenti sono l’uno accanto all’altro e il cervello, quindi, li percepisce come due segmenti di lunghezza diversi. nel secondo esempio, invece, i due segmenti sono posti su due piani diversi con CD più vicini all’orizzonte. In questo caso, il cervello interpreta AB e CD come due segmenti di uguale lunghezza ma posti a distanze diverse, con CD più lontano rispetto ad AB.
Facciamo un altro esempio considerando alcuni segmenti che per comodità chiameremo AB. I segmenti sembrano convergere verso un medesimo punto all’orizzonte. I punti A più interni e più vicini all’orizzonte vengono percepiti come punti più distanti rispetto ai punti B.
La convergenza di linee verso punti posti sulla linea dell’orizzonte, sono alla base dei concetti di prospettiva che, come sappiamo è lo strumento principale attraverso cui è possibile dare profondità alle nostre opere. Consideriamo ora due oggetti: una bottiglia e un’arancia.
Ponendo questi due oggetti sullo stesso piano vengono percepiti dal nostro cervello come due oggetti posti l’uno accanto all’altro. Da un punto di vista compositivo sicuramente non è una delle scelte più appropriate. Supponiamo ora di intersecare i due oggetti tra loro.
Il cervello interpreta questa figura semplicemente come l’intersezione di due figure, ma se eliminiamo le linee di intersezione ecco che la bottiglia viene percepita come se fosse posta dietro all’arancia. Questa interpretazione sarà ancora più evidente se la base della bottiglia è posta leggermente più in alto rispetto alla base dell’arancia.
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ok
bongiorno mi chiamo domenico mipiace disegniare ma o dificolta di fare il chiaro scuro grazzie da domenico