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La guida definitiva alla conservazione dei colori ad olio

Conservazione dei colori ad olio in acqua

Devi dipingere un quadro in più sessioni ma sei stanco di preparare ogni volta le miscele? Ad ogni sessione le miscele non vengono mai uguali a quelle precedenti? Vorresti conservare i colori tra una sessione e l’altra ma non sai esattamente quale metodo usare? I colori costano troppo e vorresti evitare di buttare via il colore non usato quando hai finito di dipingere?

Su questo blog e sul forum di Disegno & Pittura [1] abbiamo parlato spesso di conservazione dei colori e dei diversi metodi esistenti. Purtroppo non esiste un metodo adatto ad ogni occasione e ciascuno ha i suoi pro e contro. Conoscere questi pro e contro ti aiuterà ad usare il metodo giusto nell’occasione giusta.

I colori ad olio tendono a seccarsi con il tempo a causa dell’ossigeno dell’aria che innesca un processo chimico che crea dapprima una pellicola sul colore per poi seccarlo completamente. A differenza degli acrilici e dell’acqurello i colori non asciugano per evaporazione, ecco perchè impiegano più tempo ad asciugarsi. Inoltre, anche la luce svolge un ruolo siccativo nei loro confronti. Quindi un buon metodo di conservazione deve evitare che l’ossigeno entri in contatto con il colore e che questi sia ben protetto dalla luce.

    1. Il tubetto di colore. E’ il miglior metodo di conservazione in assoluto. Non è un caso che viene scelto dalle industrie per conservare il colore che acquisti nei negozi. All’interno del tubetto il colore può durare mesi se non anni. In quest’articolo spiego come confezionare il colore con tubetti [2]. Su molti siti questo metodo viene descritto come costoso e, fino a poco tempo fa, anche io ero convinto di ciò. Ma gli amici del forum mi hanno segnalato un sito dove è possibile acquistarli ad un prezzo vetamente basso [3]. Il confezionamento dei colori richiede tempo, quindi è impensabile usarlo ad ogni sessione di pittura. Inoltre, poichè i tubetti sono di minimo 20 ml bisognerà preparare tanto colore da usare sicuramente per più dipinti. Quindi è da escludere l’uso di questo metodo all’inizio della prima sessione di pittura di ogni dipinto. Io credo che conviene usare questo metodo per confezionare tinte create da noi che usiamo spesso in dipinti diversi come ad esempio toni di grigio o bruno per le grisaglie [4] o per tinte base dell’incarnato [5].
    2. Ballotte di plastica. Credo che, dopo il tubetto di colore, sia il metodo più longevo che ho sperimentato. Questo metodo è stato proposto sul blog da Marco Maria Fenocchio ispirandosi ai manuali antichi di pittura dove si consigliava di usare budella di animali opportunamente trattati per conservare il colore. Marco ha semplicemente rimpiazzato le budella con pellicole di plastica tipico dei pacchi di carta igienica. In quest’articolo viene spigato con precisione il metodo [6]. Ho potuto verificare che il colore dopo più di due mesi di conservazione era ancora perfetto. Vorrei solo aggiungere una variante al metodo descritto da Marco. Dopo aver bucato le ballotte conviene tapparle con nastro adesivo giallo cosi da evitare il contatto tra ossigeno e colore quando si ripone la ballotta nel contenitore. Se la durata è un punto di forza di questo metodo la sua esecuzione è il suo punto debole, per i tempi di realizzazione non rapidissimi. Io credo sia improponibile ripetere questo metodo ad ogni sessione di pittura di un dato dipinto. Io credo che quando si comincia un dipinto sia utile preparare le tinte di base da usare nell’arco dell’intero dipinto, come Marco ha fatto, ad esempio, in questo dipinto [7]. Questi colori vanno preparati nella quantità necessaria e conservati. Poichè, generalmente, non si impiega mai più di due mesi per eseguire un dipinto allora questo è il metodo ideale per conservare le tinte. Chi lo desidera può approfondire questo metodo leggendo il presente articolo [8].
      Conservazione dei colori con le ballotte di plastica
    3. Bacinella con acqua. Questo metodo prevede di trasferire i colori rimasti dalla tavolozza su un vetro da immergere poi nell’acqua come mostra Walter in questo video [9]. Io attualmente uso un piccolo vetro di quelli delle cornici (quelle solo vetro con legno nel retro per intenderci) che si vendono nei supermarket. Immergo il vetro in un contenitore di plastica per il cibo che poi tappo, così da essere sicuro che l’acqua non cade. Per evitare contatti con la luce avvolgo il contenitore in un panno. Il metodo è tra quelli più veloci. Molto adatto per conservare i colori tra una sessione e l’altra soprattuto se in giorni consecutivi. Il colore nell’acqua però patisce già dopo 5 giorni. Ho notato che colori come il carminio diventano un pò più duretti, mentre colori come il viridian tendono a sciogliersi. Colori come le terre reagiscono meglio. Il colore è ancora utilizzabile e se è un pò duretto si può diluire con olio, ma ci si rende conto che non e più come il primo giorno. Io credo che con questo metodo i tempi di conservazione non vadano oltre le due settimane. Quindi se all’inizio della prima sessione abbiamo mescolato i colori di base e li abbiamo conservato nelle ballotte, alla fine delle successive fasi di pittura possiamo usare questo metodo di conservazione.
      Conservazione dei colori ad olio in acqua

Conservazione dei colori ad olio in acqua

Conservazione dei colori ad olio in acqua

  1. Foglio d’alluminio. Questo è il quarto metodo già discusso sul blog [10]. Come la bacinella è un metodo veloce quindi da usare alla fine di ciascuna sessione pittorica. Purtroppo con questo metodo è difficile eliminare del tutto il contatto tra colore e ossigeno. Questo metodo ha anche lo svantaggio che chiudendo l’alluminio, questi va in contatto con i colori sopra e sotto e quando andremo a riprenderli un pò andrà perso. Dopo una settimana il colore è già parzialmente secco. Io direi che forse questo è il metodo che da risultati meno interessanti rispetto ai primi tre.
Al di là del titolo di quest’articolo che è ovviamente provocatorio, esistono altri metodi di conservazione discussi sul forum e in giro per la rete che però non analizzo in quest’articolo perchè non sperimentati di persona:
  • c’è chi suggerisce di conservare i colori su un vetro in un contenitore chiuso come ad esempio quello dei gelati e poi conservarlo in frigo;
  • c’è chi suggerisce come alternativa alla bacinella con l’acqua di mettere il colore su vetro in un contenitore che però non sia pieno d’acqua, bensì abbia una spugna bagnata così che i colori rimangano freschi grazie all’umidità emessa dalla spugnasenza patire gli effetti dell’acqua.

Esistono in giro credo mille altre idee ognuna con i propri pro e contro. Io credo che sperimentare non fa male e spesso porta a risultati imprevisti, nel bene e nel male. Credo che il tema della conservazione dei colori non si esaurirà con quest’articolo indipendentemente dal titolo ad effetto. Vi terrò aggiornati con nuovi risultati e spero in un vostro contributo.

E tu, come conservi i tuoi colori?