Come tutelare la paternità del quadro che intendi vendere e nel contempo garantire ai tuoi clienti l’autenticità dell’opera che stai offrendo? In quest’articolo spiegherò come scrivere una dichiarazione di autenticità fotografica, come rilasciarla ai propri clienti e tutte le informazioni al riguardo che è necessario conoscere.
Premessa
Nel mio precedente articolo abbiamo visto come gestire la compravendita di un’opera d’arte da un punto di vista fiscale. Rimangono alcuni aspetti da chiarire:
- Come tutelare la paternità della tua opera d’arte?
- E’ sufficiente firmare la tela sul retro per garantire di esserne l’autore?
- Come dare la garanzia al cliente che sta acquistando una tua opera, sia essa originale o copia d’autore?
- Come dargli la garanzia che sta acquistando un quadro unico o a tiratura limitata?
In quest’articolo cercherò di dare una risposta a tutte queste domande.
La Dichiarazione di Autenticità Fotografica
L’autenticità di un’opera è certificata dall’autore mediante il rilascio di una dichiarazione di autenticità fotografica in forma cartacea consegnata a mano al cliente o affissa sull’opera medesima (nel caso di un quadro sul suo retro). Questa dichiarazione è regolamentata dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (in Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2004) che recita:
Art. 64 – Attestati di autenticità e di provenienza:
Chiunque esercita l’attività di vendita al pubblico, di esposizione a fini di commercio o di intermediazione finalizzata alla vendita di opere di pittura, di scultura, di grafica … ha l’obbligo di consegnare all’acquirente la documentazione attestante l’autenticità o almeno la probabile attribuzione e la provenienza; ovvero, in mancanza, di rilasciare … una dichiarazione recante tutte le informazioni disponibili sull’autenticità o la probabile attribuzione e la provenienza. Tale dichiarazione, ove possibile in relazione alla natura dell’opera o dell’oggetto, è apposta su copia fotografica degli stessi.
La legge, che ci lascia molta carta bianca sulla stesura della “dichiarazione di autenticità fotografica”, fa intendere che tale documento è un foglio che attesta la paternità del quadro e ne garantisce l’autenticità riportando “tutte le informazioni disponibili sull’autenticità e la provenienza”. Molti artisti indicano semplicemente “titolo dell’opera, anno e loro nome” ma vediamo come poter redigere un documento completo e dettagliato e cosa possiamo specificare:
- TITOLO DELL’OPERA
- TIPO DI SUPPORTO (es. tela, MDF, compensato, carta, ecc.)
- DIMENSIONE (base e altezza in centimetri)
- TECNICA E MATERIALI (es. “spatolato in acrilico”)
- DATA E LUOGO DI REALIZZAZIONE
Inoltre il documento può essere reso più dettagliato con:
- TIRATURA. Questo è un punto di grossa rilevanza se l’opera non è unica bensì riprodotta in più copie. In tal caso è corretto indicare che l’opera è esattamente la numero X di tot Y copie esistenti o che abbiamo intenzione di produrre. Altrimenti, indicare che l’opera è unica e che non verrà assolutamente riprodotta. Questo è giusto specificarlo soprattutto se ci troviamo di fronte ad una tela creata su commissione.
- PRESENTAZIONE DELL’OPERA. Breve descrizione dell’opera.
- STATO DI CONSERVAZIONE. Indicare eventuali difetti.
- TIMBRO GALLERIA. L’acquirente avrà maggiore garanzia se nel certificato troverà anche il timbro e/o allegata una lettera di accompagnamento della galleria che vende il quadro; talvolta è la galleria stessa che redige il documento.
- ALTRE ANNOTAZIONI. Ad esempio se il quadro è stato esposto o se è un inedito, se fa parte di un determinato “periodo artistico dell’autore”, se è stato dipinto en plein air o su commissione ecc.
Resta poi molto importante specificare se l’opera è una copia d’autore. Così facendo rendiamo chiara la natura dell’opera, l’acquirente è ben consapevole di non acquistare il corrispettivo originale ed il pittore/gallerista si tutela dall’incorrere in un reato come specificato sempre nel Decreto Legislativo 22 gennaio 2004:
Art. 178 – Contraffazione di opere d’arte
1. E’ punito con la reclusione da tre mesi fino a quattro anni e con la multa da euro 103 a euro 3.099:
a) chiunque, al fine di trarne profitto, contraffa, altera o riproduce un’opera di pittura…;
b) chiunque… pone in commercio, o detiene per farne commercio, o introduce a questo fine nel territorio dello Stato, o comunque pone in circolazione, come autentici, esemplari contraffatti, alterati o riprodotti di opere di pittura, scultura…
c) chiunque, conoscendone la falsità, autentica opere od oggetti, indicati alle lettere a) e b) contraffatti, alterati o riprodotti;
d) chiunque mediante altre dichiarazioni, perizie, pubblicazioni, apposizione di timbri od etichette o con qualsiasi altro mezzo accredita o contribuisce ad accreditare, conoscendone la falsità, come autentici opere od oggetti indicati alle lettere a) e b) contraffatti, alterati o riprodotti.Art. 179 – Casi di non punibilità
1. Le disposizioni dell’articolo 178 non si applicano a chi riproduce, detiene, pone in vendita o altrimenti diffonde copie di opere di pittura … dichiarate espressamente non autentiche all’atto della esposizione o della vendita, mediante annotazione scritta sull’opera o sull’oggetto o, quando ciò non sia possibile … mediante dichiarazione rilasciata all’atto della esposizione o della vendita.
Passiamo ora ai dati dell’artista:
- AUTORE. Nome e Cognome dell’Autore.
- DOMICILIO / INDIRIZZO DELLA PROPRIA GALLERIA O DI QUELLA DOVE SONO ESPOSTE LE OPERE IN MANIERA PERMANENTE. Alcuni pittori indicano semplicemente la città.
Questi sono i dati minimi da indicare, ma possiamo specificare anche:
- CODICE FISCALE / PARTITA IVA (vedi l’altro mio articolo per capire quando vi è obbligo di apertura P.I.)
- DATA DI NASCITA
- SITO WEB
- TELEFONO
- PRESENTAZIONE. Fare un riassunto del proprio percorso storico-artistico, eventuali premi di prestigio ricevuti, importanti esposizioni etc.
In questa foto mostro il mio Certificato di Autenticità:
Scarica il modello per la tua Dichiarazione di Autenticità
Perché creare il proprio Certificato di Autenticità può richiedere un po’ di tempo, ho pensato che ti avrebbe fatto comodo avere a disposizione un modello che dovrai solo compilare e stampare al momento della cessione della tua opera d’arte. Per scaricarlo clicca semplicemente il seguente link:
Modello Dichiarazione di Autenticità Fotografica
Se non riesci a scaricarlo clicca sul link con il tasto destro del mouse e seleziona Salva con Nome … . Per compilare e stampare il modulo dovete scaricare e installare Open Office un tool gratuito simile a Word della Microsoft.
Come associare l’opera alla Dichiarazione di Autenticità Fotografica
Ora che abbiamo visto i dati che possono far parte del documento è importante fare in modo che certificato e opera siano correlati univocamente. Per farlo basta assegnare uno stesso numero di matricola ed indicarlo sia sul retro della tela che nel certificato. Questa operazione si può fare in modo più professionale acquistando delle etichette olografiche anticontraffazione. Si tratta di adesivi con un numero progressivo che si strappano se si tenta la rimozione ma soprattutto che sono stampati nel modo che la riproduzione risulti difficile.
Conclusione
Per concludere, riguardo l’impaginazione, suggerisco di scrivere come intestazione a caratteri ben visibili “Certificato di Autenticità” o “Certificato di Autenticità Fotografica” seguito dal numero di matricola Volendo puoi usare, come numero di matricola, il bollino oleografico. A piè di pagina ti consiglio di specificare: “Come disposto dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (in Gazz. Uff. n. 45 del 24 febbraio 2004).
Caro Sallvatore, ti ringrazio per l’informativa che, non si sa mai, potrebbe essere utile. In 20 anni non mi ero mai posto il problema pur avendo esperienza nella materia fiscale.
La verità è un’altra. In febbraio, insieme ad altri due acquerellisti, ho tenuto una mostra al Polmone Pulsante di Via Salita del Grillo. In una settimana, tante persone hanno ammirato le opere e si sono complimentate ma nessuno ha venduto niente. Oggi è così: la pittura va bene solo come passatempo. Cari saluti e buon proseguimento.
Per cortesia prendi nota della nuova email perché, per motivi tecnici, quella in tuo possesso consente la lettura soltanto dal mio pc di casa. Grazie
Grazie anche per questo articolo che è interessante come il precedente. Una sola domanda: dove si acquistano le etichette olografiche anticontraffazione?
Interessante e importante. Ma dove si acquistano le “etichette olografiche”?
PS: Per una svista nella battitura ho registrato il mio nome come “msrio” invece di “Mario”. E’ possibile rimettere le cose a posto?
Saluti
Grazie,
molto utile e interessante!!
Devo dire che questo blog mi piace proprio!!…. Mi dispiace solo di non avere abbastanza tempo per leggere sempre tutto!!
Ciao!!
ALBERTO hai ragione, oggi vendere arte è diventato molto difficile, la crisi non facilita e noi ci accontentiamo spesso di ricevere tanti complimenti e pacche sulla spalla!
MARIO & SONJA: per non fare pubblicità a nessuno non ho indicato i nomi dei produttori delle etichette olografiche, però ti posso dire che le puoi comprare su internet e se cerchi su un motore di ricerca trovi subito i siti dei produttori da cui è possibile anche acquistare.
Grazie dell’informazione, anche se già conoscevo le regole è comunque interessante conoscere con più esattezza la provenienza di tali regole.
Saluti cordiali
Marina Parentela
Che dire? Bravo Salvatore! sei uno scatolo pieno di vitamine artistiche.
Da quando seguo il tuo blog ho allargato l’orizzonte pittorico e ti ringrazio molto di tutte queste informazioni che accrescono le nostre conoscenze .
Un grande grazie anche per il tempo che ci dedichi.
Saluti.
connie
Interessante!
Grazie, informazione davvero molto interessante e completa!
Ti rinnovo i complimenti per l’utile e ben fatto articolo !
Grazie !
molto interessante, utilissimo!!!!!!!!!!!!!
provvederò subito a praticare questo metodo.
grazie mille
grazie a tutti son contento questo articolo risulti utile e che vi piaccia.
Simone
Grazie infinite per questo articolo.
Io non ci avevo mai pensato perchè dipingo per me stessa e a volte regalo i miei quadri, ma ora so che posso certificare anche i miei regali!
…e chissà in furuto ….
Complimenti Salvatore e ancora grazie
Grazie. L’informativa è utile ed interessante.
OK, c’è crisi, ma se le opere valgono e si è bravi si riesce sempre a vendere.
Ovvio che chi lo fa come passatempo e le creazioni hanno un aspetto amatoriale incontra molte più difficoltà.
La vera pittura non è un gioco, né un modo per rilassarsi, né un passatempo, ma è una professione come un’altra. Occorre dedicare ad essa parecchio tempo ogni singolo giorno e chi non lo fa (o non ha il tempo materiale per farlo) non si lamenti per le scarse o addirittura inesistenti vendite.
Dipingo un po’ per mio diletto; credo che non venderò mai nulla né, francamente, mi interessa tentare di farlo, ma ho ,comunque, trovato l’articolo interessante. Correderò , a completamento, i miei lavori del foglio pubblicato per attestarne l’autenticità.
Non mi è chiaro cosa significhi : numero di “matricola” !! Porei avere informazione al riguardo ?
Ti ringrazio e cordialmente ti saluto.
grazia ancora a tutti…
X MARINO: il numero di matricola lo devi inventare tu. Non vi è alcuna legge che obbliga di farlo ma, oltre la corrispondenza fotografica sul documento, suggerisco di dare una numerazione al quadro e di riportarla tale a quale sul certificato nel modo che opera e documento siano correlati univocamente. Se si vuole evitare di inventarsi una matricola ed avere una procedura migliore, si possono acquistare le etichette olofrafiche da applicare su tela e certificato.
Ottimo Simone…
Ti ringrazio di cuore…Ne farò tesoro e custodisco questo articolo all’occorrenza per stampare quel modulo per ladichiarazione di autenticità di un’opera….Attendo, in ogni caso ulteriori tuoi utili aggiornamenti in merito…Un grazie a Salvatore per tenerci al corrente di tutto…
Un abbraccio…..
Grazie tante a Simone e anche a Salvatore che ci permette di venire a conoscenza di tutto questo e altro.Vorrei farti una domanda se possibile per quanto riguarda la firma,sui dipinti ho una firma differente da quella che uso in generale sui documenti,quale devo mettere sul certificato di autenticità?
grazie mille. Angy
grazie Vincenzo e grazie Angy!
in risposta al tipo di firma sul certificato (se la firma sulla tela è diversa dalla tua classica firma autografa) purtroppo non ho nozioni tecniche in merito, ma PENSO che sarebbe meglio riportare lo stessa sigla/firma sia sull’opera che sul certificato.
Grazie infinite per la risposta e di nuovo complimenti.
vorrei sapere dove acquistare onlinei bollini
grazie! molto utile come funziona per chi,come me, utilizza un nome d’arte?
Per Franco:
come detto in altri commenti, non ho indicato le casi produttrici per non fare pubblicità a nessuno, se però fai una semplice ricerca su un motore di ricerca trovi diversi distributori in Italia.
ciao
Simone Cois
Per Natascia:
ti suggerisco di scrivere comunque il tuo nome anagrafico poi;
se utilizzi UNA SIGLA semplicemente firmerai con tale sigla
se utilizzi UNO PSEUDONIMO invece indicherei oltre al nome reale anche il nome d’arte e firmerei con il nome d’arte.
Potresti indicare qualcosa tipo <>
ciao
Simone Cois
SCUSA NATASCIA
dimentico che in questi commenti non vengono visualizzate le parole poste tra i simboli …
dentro ho scritto che potresti indicare una frase tipo la seguente:
L’autrice NATASCIA XXXXX, in arte PINCO PALLINO etc etc…
sono abbastanza soddisfatto dell articolo è abbastanza chiaro,vorrei comunque poter avere contatti perchè houn problema, sono un privato e vorrei vendere un opera del maestro ANTONIO NOCERA l opera è di mia proprietà , vorrei venderla ma purtroppo ho perso la garanzia che accompagnava l opera come potrei fare per dare all opera la dovuta autenticità, vi ringrazio anticipatamente
ciao FRANCESCO,
penso stia parlando del pittore/sculture napoletano… prova a contattarlo all’indirizzo info@antonionocera.com. Nel sito https://www.antonionocera.com trovi anche indicazione della galleria romana che ospita alcune sue opere e che ti potranno essere di aiuto.
ciao
SIMONE COIS
Ciao salvatore, vorrei avere qualche consiglio per come inserire l’immagine usando apasche office sul certificato di autenticità, non essendo pratico di questo programma. Ti ringrazio e continua cosi che questo blog è fantastico.
Complimenti per i vostri consigli, benchè dipinga da oltre 30 anni con mostre anche di livello internazionale, non si finisce mai di imparare, sapete indicarmi per caso dove acquistare le etichette olografiche?
ciao Francesco Masili,
innanzitutto complimenti: ho seguito su FB la tua personale del mese scorso….consiglio a tutti di fare un salto al tuo sito web 😉
per le etichette se cerchi su Google trovi diverse aziende italiane che vendono le bobine che puoi anche far personalizzare.
ciao
Simone Cois
buona sera, vorrei avere informazioni precise sulla procedura i tempi i costi i documenti necessari per autenticare certificare le opere (dipinti collage, composizioni sculture etc.) tutto il percorso artistico di mia zia rita bellini durante la sua carriera. Mia zia per fortuna e’ ancora vivente, potete visitare il sito https://www.ritabellini.com. attendo positivo riscontro, cordiali saluti
Salve, l’articolo è molto chiaro e puntuale, mi rimane un dubbio però, per quanto riguarda la dimensione dell’opera (altezza, larghezza) si intende le dimensioni del foglio oppure le dimensioni dell’immagine vera e propria che a volte è molto più piccola del foglio. Grazie per l’attenzione.
Antonio
con che tipo di colla conviene incollare il certificato sul retro della tela? Grazie!
Una vinavil credo vada benissimo
Salve, questo è un articolo prezioso. Grazie. Una domanda, ogni mia foto ha un codice identificativo che indico sul certificato che rilascio al cliente, può bastare per evitare di mettere anche il numero di matricola, come suggerito?
Buonasera, io firmo i miei quadri con iniziale del nome e cognome intero in stampatello, ex.( P.Pincopallino) e non con la mia firma propria; sul documento di autenticità come posso gestire e firmare?
grazie, Paolo
Buonasera, io firmo i miei quadri con iniziale del nome e cognome intero in stampatello, ex.( P.Pincopallino) e non con la mia firma propria; sul documento di autenticità come posso gestire e firmare?
grazie, Paolo
chiedo scusa ma io ho ordinato le etichette ologramma e sono tutti numeri diversi progressivi. quindi non essendoci un doppione di ciascuna o le applico al quadro o le applico al certificato. Cosa devo fare? grazie
Ciao articolo davvero molto utile.
Una cosa non mi è chiara e curiosando su internet non ho trovato risposta soddisfacente. L’etichetta oleografica è preferibile applicarla sul retro quadro o sul certificato? Oppure le etichette sono in doppia copia con numero seriale da mettere sia dietro al quadro che al relativo certificato? Grazie mille per la risposta.
Cioè voglio dire se sono in doppia copia con lo stesso numero seriale da applicare a quadro e certificato. Grazie ancora
Salve ,
Ho un paio di opere che devo autenticare e soprattutto autocertificare perché sono pezzi unici creati da sottoscritto.
Il punto è che non so, se sia sufficiente autocertificare come sopra indicato, o recarmi alla galleria d’arte a me più vicina.