Questa è la lezione 19 del corso di pittura ad olio per artisti principianti.
Sei un principiante e hai difficoltà a capire quali colori usare sulla tua tavolozza? Hai sempre dubbi su come mescolare i colori per ottenere la tinta desiderata? Quando mescoli i colori ottieni sempre tinte morte e prive di vita? Non sai come schiarire o scurire un colore?
Nel precedente articolo abbiamo visto il processo logico per mescolare colori al fine di imitare una tinta in natura. In quest’articolo vedremo come schiarire o scurire un colore nelle 4 diverse tavolozze del nostro corso. Il principiante, in genere, affronta il problema mediante l’uso del bianco e del nero. Il bianco lo usa per schiarire il colore e il nero per scurirlo. Questo approccio porta, però, a risultati poco apprezzabili perchè schiarire i colori con il bianco li rende anche più ingessati. Problemi analoghi avvengono se si utilizza il solo nero per scurire il colore. In quest’ultimo caso, con i gialli si ha anche l’inconveniente di ottenere dei verdi anzichè dei gialli scuri.
Come ovviare a tutto ciò?
Definiamo con il termine Gamut lo spazio di colori rappresentabili con un insieme di pigmenti. Ad esempio, la seguente foto mostra il gamut mescolabile con tutti i colori del marchio PenColor. I colori più interni ed evidenti sono il Gamut mescolabile con i soli 3 colori primari PenColor. Questo dovrebbe far comprendere che la definizione secondo cui “con i primari è possibile mescolare qualsiasi colore” è falsa. I colori più saturi (ossia più esterni) non sono mescolabili.
Foto da http://www.ing.unibs.it/~zkovacs
Inoltre, ci sono colori che per loro natura non possono essere scuriti. Ad esempio, il giallo cadmio chiaro è uno di questi perchè riducendo il tono inevitabilmente si va fuori Gamut.
Foto da http://www.ing.unibs.it/~zkovacs
Per avere delle versioni di colore più scuro, inevitabilmente, sarà necessario ridurne la saturazione come mostra la seguente figura.
Foto da http://www.ing.unibs.it/~zkovacs
Quindi, per alcuni colori, riducendo il tono inevitabilmente se ne ridurrà anche la saturazione. Un modo semplice per scurire un colore è quello di usare colori della medesima gamma solo più scuri. Quindi un giallo cadmio chiaro oppure un ocra gialla possono essere scuriti prima da un terra d’ombra naturale a cui poi aggiungere il nero. Un arancio cadmio può essere scurito aggiungendo prima dalla terra di siena bruciata, poi la terra d’ombra bruciata e, infine, il nero. E’ così per tutte le 6 gamme (giallo, arancio, rosso, viola, blu e verde). Per schiarilo è sufficiente aggiungere il bianco con qualche altro colore per evitare che esso diventi troppo ingessato.
Ma come si fa ad applicare questa logica a tavolozze di colore limitate come: tavolozza dei primari, tavolozza dei primari estesa e tavolozza dei primari e secondari che non hanno colori come la terra di siena bruciata, terra d’ombra bruciata e altri pigmenti di tono e saturazione più bassa?
Cominciamo con il dire che i colori sulla ruota cromatica sono ordinati oltre che in base alla gamma anche in base alla tonalità e questa proprietà può essere usata per schiarire o scurire i colori anche con le tavolozze limitate. I numeri della seguente figura sono puramente indicativi e fanno capire con sulla ruota cromatica si parte dal giallo che ha il tono più chiaro (circa 9 sulla scala di munsell) fino ad arrivare al suo complementare, il viola, con tono più scuro (circa 1 sulla scala di munsell) per poi ritornare al giallo attraverso il blu e il verde che hanno un tono intermedio come il rosso e l’arancio.
Vediamo, quindi, per ciascuna tavolozza come schiarire e scurire un colore.
Tavolozza dei primari
La tavolozza dei primari prevede solo tre colori: blu oltremare, giallo cadmio chiaro e carminio d’alzarina. E’ preferibile il carminio al rosso cadmio chiaro perchè mescolato con il blu da un bel viola, mentre il rosso cadmio chiaro da un marrone violaceo poco convincente. In questa tavolozza i colori secondari (arancio, viola e verde) si mescolano mescolando due a due i primari.
Per schiarire appena appena un colore usate il colore più chiaro immediatamente adiacente nella ruota cromatica, se dovete schiarirlo ancora di più usate il bianco e un pò del colore adiacente più chiaro nella ruota cromatica.
Ad esempio, volendo schiarire un verde, se usate il solo bianco man mano che schiarite il colore diventerà anche più ingessato. Usate, invece, pochissimo giallo cadmio chiaro per schiarirlo il colore appena appena, se dovete schiarirlo ben bene allora usate bianco e un pizzico di giallo cadmio chiaro.
Lo stesso esempio lo si può fare con qualsiasi colore della ruota cromatica. Per il rosso usate l’arancio, per il blu usate il verde e così via.
Qualcuno potrebbe obbiettare che aggiungendo al verde subito il giallo in realtà altera lo hue non il tono e converrebbe, fin da subito, usare il bianco. Ovviamente ciò è fattibile. Considerate, però, che il primo color verde chiaro è stato ottenuto aggiungendo pochissimo giallo. E’ chiaro che il bianco diventa indispensabile come mostro nell’esempio. L’aggiunta del giallo in piccole quantità serve solo a rendere il colore meno ingessato. Stesso discorso varrà per gli altri esempi.
Nel caso abbiate necessità di scurire un colore allora bisogna adottare il processo inverso. Per scurire un pochino un colore usate il colore più scuro adiacente sulla ruota cromatica. Se bisogna scurirlo di molto allora usate nero e un pizzico del colore più scuro nella ruota cromatica.
Ad esempio, volendo scurire poco poco un verde, usate un pizzico di blu oltremare. Se dovete scurirlo di più usate il nero e un pizzico di blu oltremare.
Tavolozza dei primari estesa
Questo principio rimane invariato nel caso di utilizzo della tavolozza dei primari estesa. Ricordo che la tavolozza dei primari estesa va usata a tutti gli effetti come una tavolozza dei primari, l’unica differenza è che si usano per ciascun colore primario due versioni dello stesso colore, uno più caldo e uno più freddo. Ad esempio, per un giallo possiamo usare giallo cadmio chiaro e giallo indiano. L’aggiunta di tre ulteriori primari serve sia ad avere una versione calda e fredda di ciascun colore ma anche ad ottenere dei colori secondari più brillanti. Ma va usata in tutto e per tutto come se fosse una tavolozza dei colori primari.
Ad esempio, dovendo mescolare un arancio è preferibile usare il giallo caldo (giallo indiano) e un rosso più caldo (rosso cadmio chiaro) adiacenti sulla ruota cromatica. Non intrecciate mai i primari tra loro, quindi non mescolate mai un carminio con un giallo indiano o un giallo cadmio chiaro con un rosso cadmio chiaro. Creerete solo confusione e anzichè semplificarvi la vita ve la complicherete.
Quindi per schiarire e scurire un colore con la tavolozza dei primari estesa valgono gli stessi principi visti per la tavolozza dei primari, solo che ci saranno 3 pigmenti in più sulla ruota.
Ad esempio, dovendo schiarire il blu cobalto usate prima poco verde mescolato con blu cobalto e giallo cadmio chiaro. Se dovete schiarirlo di più usate il bianco e poco verde.
Dovendo scurire poco il blu cobalto usate un pizzico di blu oltremare. Se dovete scurirlo di più usate nero e blu oltremare.
Tavolozza dei primari e secondari
Con una tavolozza dei primari e dei secondari oltre ad avere i sei pigmenti della tavolozza dei primari estesa avremo anche i 3 colori secondari.
Il principio per schiarire e scurire i colori, invece, rimane invariato. Ad esempio, volendo schiarire un rosso cadmio chiaro basterà aggiungere un pizzico di arancio cadmio. Se lo si vuole schiarire di più bisogna aggiungere bianco e un pizzico di arancio cadmio. Come vedete i pigmenti aumentano ma il principio rimane uguale.
Volendo scurire appena appena un rosso cadmio chiaro si può usare pochissimo carminio. Ma se si deve scurirlo di più si aggiunge nero e carminio.
Tavolozza completa
Con la tavolozza completa oltre ai colori primari in doppia versione (calda e fredda) e i secondari abbiamo dei colori aggiuntivi che possono aiutarci a scurire i colori ottenendo tinte scure più vibranti.
La prima difficoltà che si ha con questi colori è capire in che gamma essi rientrano. Il giallo ocra e la terra d’ombra naturale, generalmente, vengono considerati appartenenti alla gamma dei gialli. In realtà la terra d’ombra naturale ha uno hue che tende leggermente al verdognolo. La terra di siena naturale e bruciata e la terra d’ombra bruciata vengono considerati degli aranci. In realtà, la terra di siena naturale è a metà strada tra giallo e arancio. Il rosso venezia è un rosso, il verde vescica è un giallo verde. Ci sono altri pigmenti non elencati nella mia tavolozza completa ma comunque sono molto utilizzati dagli artisti come il verde smeraldo (viridian) che è considerato un blu verde, terra verde e tanti altri.
Con una tavolozza di questo tipo il principio per schiarire varia leggermente. Nel caso dei colori più saturi già analizzati nelle precedenti tavolozze la regola è identica. Se il colore da schiarire è uno dei colori di terra sopra menzionato allora si possono usare due approcci in base al risultato che si vuole ottenere.
Il sistema più semplice è quello di utilizzare il colore più chiaro della medesima gamma. Ad esempio, volendo schiarire la terra d’ombra si può utilizzare prima il giallo ocra poi il giallo cadmio chiaro o il giallo indiano (caso 1 nella foto). Dalla foto, però, si capisce che questo sistema seppur più semplice comporta un’intensificazione della saturazione (cioè non si cresce in altezza ma anche in larghezza, cioè si va obliqui). La logica scientifica pretenderebbe che si utilizzasse il colore più chiaro della medesima gamma tonale opportunamente desaturato (caso 2 nella foto), in questo modo il colore varierà solo per il tono (caso 3 nella foto). Nel prossimo articolo vedremo che uno dei modi per desaturare un colore è mescolarlo con un grigio di pari tono.
Poichè so bene che queste cose possono confondere quando si deve mescolare un colore, la mia opinione è di semplificare al massimo le cose e sperimentare ogni volta in base alla tinta da imitare.
Per scurire un colore appartenente alla tavolozza completa usate un colore più scuro della medesima gamma tonale. Ad esempio, il giallo cadmio chiaro o il giallo indiano possono essere scuriti con il giallo ocra prima e ancora di più con terra d’ombra naturale e, infine, con nero. Un arancio cadmio può essere scurito prima con terra di siena bruciata, poi aggiungendo anche terra d’ombra bruciata e infine aggiungendo il nero.
Per il rosso di cadmio chiaro e il carminio si possono scurire con il rosso venezia prima e poi aggiungere nero. Se non si ha il rosso venezia si può utilizzare un mix di carminio e terra d’ombra bruciata per il rosso cadmio chiaro (due colori scuri nelle gamme adiacenti) e il nero per il carminio. Viola e blu si possono scurire con il nero. Il verde cadmio si può scurire con un mix di blu cobalto e verde vescica (visto che quest’ultima è un giallo verde va mescolato con un pò di blu affinchè diventi un verde a tutti gli effetti).
Schiarire e scurire un colore è uno dei problemi più ostici per chi impara a dipingere. Una volta trovato l’approccio logico imitare le tinte presenti in natura non è più un ostacolo insormontabile.
Vorrei ricordare, però, che questo modello pur ispirandosi al sistema di Munsell, in realtà, è molto più approssimativo e, probabilmente, molto più adatto alle esigenze dell’artista. Sicuramente all’artista è di aiuto avere un processo logico per imitare una tinta, ma nulla è più prezioso dell’esperienza pratica con cui sarà possibile correggere le imperfezioni di questo sistema. Potete imparare quante regolette volete ma senza la pratica vi serviranno a poco. Quindi non posso far altro che dirvi sperimentate, sperimentate e ancora sperimentate.
Nel prossimo articolo vedremo come regolare la saturazione dei colori e lo hue, sicuramente più semplice che schiarire o scurire un colore. Poi avremo un altro articolo in cui vedremo, con le 4 diverse tavolozze, come imitare nella pratica i colori di alcuni oggetti usando il metodo che sto illustrando. Infine, avremo un ultimo articolo in cui spiegherò il processo logico per dipingere un intero oggetto.
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Potrebbe avere un senso organizzare degli workshop su questi singoli argomenti specifici?
certo che si,
ma per me ogg organizzare workshop è impossibile.
Un domani non molto remoto forse …
è possibile stampare tutte le lezioni del corso di pittura ad olio, in forma di libro?
Grazie
Alice
in futuro sicuramente lo farò. Per ora puoi stamparti i singoli articoli. Se aspetti qualche giorno comparirà sotto ciascun articolo una icona PDF con la quale potrai stamparti ciascun articolo in formato PDF senza i vari fronzoli del sito.
Ciao frequento da un po il sito,mi sono anche iscritto e devo dire che è organizzato benissimo. Complimenti. Oggi ho comprato i due blu che tu hai consigliato ma entrambi erano presenti nella versione chiara e scura. Io ho optato per i chiari. Ho fatto bene?
si
Buongiorno,
Questo articolo, lezione 19, “Come schiarire e scurire i colori” dice che il prossimo vertera’ sul come ridurre la saturazione. Ho cercato il 20, ma mi rimanda all”itroduzione, potrebbe cortesemente inviarmi il link al 20?
Grazie, cordiali saluti,
Giorgia Porsia