I riflessi in un paesaggio sono spesso trascurati dagli artisti, soprattutto dai principianti. Non nego che per lungo tempo li ho trascurati pure io perchè li consideravo semplici dettagli. Magari un lago, un fiume o uno stagno mi venivano bene e non avevo voglia di rovinarli con un dettaglio trascurabile. Poi leggendo alcuni libri ho capito che non sono un dettaglio, anzi trascurarli potrebbe compromettere l’intera opera. Anche i riflessi seguono alcune regole la cui non conoscenza porta a commettere errori facilmente individuabili dall’occhio esperto. In quest’articolo parleremo degli accorgimenti da seguire. Come già ripetuto in altri articoli, lo scopo di questo genere di articoli non è quello di definire regole ferree con cui incatenare la creatività dell’artista, bensì sono regole che si osservano in natura e che l’artista deve conoscere proprio per poi potersene staccare volontariamente quando il processo creativo lo richiede.
Cominciamo con un semplice palo posto dinanzi alla riva di un fiume. Ho disegnato tre versioni del palo: dritto, ricurvo in avanti e indietro. Ogni volta che si parla di riflessi la prima cosa da definire è la linea di base. In quest’esempio essa coincide con il pelo dell’acqua ma, come vedremo, non sempre sarà così. In tutti e tre i casi l’acqua riflette gli elementi vicino alla riva come l’erba e il palo. Nel primo caso il riflesso ha esattamente la stessa altezza del palo originale. Nel secondo caso, quando il palo è ricurvo all’indietro, l’altezza del riflesso è più corta del palo originale (d’>d”). Nel terzo caso, infine, quando il palo è ricurvo in avanti il riflesso sarà più lungo del palo originale (d'<d”).
Tipica applicazione di questo principio è quando si disegna la riva di un fiume o lago. Se il terreno retrocede come in questo esempio, il suo riflesso dovrà essere più corto. Più retrocede più diventa invisibile.
Il riflesso, inoltre, dipende anche dall’increspatura dell’acqua. In acque ferme come quelle di una laguna, lago o stagno i riflessi sono perfettamente visibili (vedi il primo palo). Quando ci sono leggere brezze ecco che il riflesso diventa più increspato (vedi secondo palo), per poi scomparire del tutto quando l’acqua è molto mossa. Spesso accade che le increspature si hanno solo in dati punti, per cui può capitare che i riflessi di grosse montagne in certi punti sono perfettamente visibili e in altri non lo sono .
Abbiamo detto che per definire l’altezza di un riflesso è fondamentale definire la linea di base. Abbiamo anche detto che spesso essa coincide con il pelo dell’acqua ma che non sempre vale questa regola. Man mano che un oggetto si allontana la sua linea di base tende a seguirlo per cui il suo riflesso sarà meno visibile. Quindi più l’oggetto si allontana meno visibile diventa il suo riflesso, fino a scomparire del tutto per oggetti molto lontani. Ad esempio, in questa figura l’albero è così grande che pur stando più distante appare più alto della casa. Essendo distante la sua linea di base è più alta rispetto a quello della casa e il suo riflesso, di conseguenza, sarà meno visibile fino ad apparire più basso della casa stessa. Un errore che mi è capitato di vedere è la presenza di riflessi per montagne poste molto distanti dall’acqua.
Nel disegno del paesaggio, quando cioè non abbiamo il supporto del colore, l’unico modo che si ha per simulare l’acqua è l’uso dei riflessi e il contrasto di linee. Ad esempio, nei disegni riportati sopra il riflesso suggerisce la presenza di acqua ma sono le linee orizzontali che, contrastando con la verticalità degli oggetti stessi, suggeriscono la presenza di acqua.
Nei due disegni che seguono, invece, abbiamo l’opposto. Abbiamo due case e una serie di stradine circondate da erba descritta mediante linee orizzontali. Nel secondo disegno e sufficiente aggiungere delle linee verticali per suggerire la presenza di acqua sulle strade.
Sfruttando lo stesso principio ho disegnato questo scorcio di cittadina in prospettiva accidentale. Ho aggiunto una pozzanghera con linee verticali e il riflesso del palo centrale che rinforza il concetto che quella è una pozzanghera.
grazie Salvatore e’ sempre un piacere visitare il tuo sito
molto interessante e chiaro
Ciao, grazie per tutto il blog; è fantastico, ma c’è qualcosa che mi confonde nel riflesso della casa. Perché le finestre e il tetto seguono una line di prospettiva diversa? Ho controllato delle fotografie di ase sul lago e seguono la prospettiva di chi vede. L’immagine è davvero corretta?
ciao giuseppe,
l’orizzonte e il punto di figua del riflesso non sono gli stessi della casa. L’orizzonte della casa riflessa è il riflesso dell’orizzonte.
Il punto di fuga della casa riflessa è il riflesso del punto di fuga originale.