Il lustro è uno dei 5 elementi fondamentali del chiaroscuro insieme a: lume, ombra, riflessi e mezzi toni. In quest’articolo voglio illustrare alcuni principi che ne regolano il funzionamento e come sfruttarli in pittura.
Che cos’è un lustro?
Il lustro è quel bagliore biancastro che appare su oggetti di materiale terso e riflettente quando sono colpiti da una luce diretta. Ho sempre avuto difficoltà a trovare un termine italiano per questo fenomeno, alla fine, però, penso che lustro sia il termine più adatto. In fondo, lo chiamava così anche Leonardo che ha dedicato ad esso un intero capitolo del suo Trattato di Pittura (vedi pagina 210). Qui trovate una traduzione del Trattato in italiano moderno.
Foto da Wikipedia
La seguente foto mostra migliaia di lustri che si formano quando, stando in riva al mare, lo si osserva con il sole di fronte a noi.
Foto da https://wallpaperswide.com
Quando si forma un lustro?
In un punto su un oggetto il lustro L si forma se e solo se esistono due raggi R1 e R2 che partono, rispettivamente, dalla sorgente luminosa e dall’occhio dell’osservatore che, incontrandosi formano in esso due angoli di incidenza uguali rispetto alla normale della superficie in quel punto. In particolare, il lustro si forma quando la sorgente luminosa è diretta (es. lampadina, sole, ecc.) e la superficie dell’oggetto è costituita di un materiale terso e riflettente.
Materiali molto tersi e riflettenti sono sicuramente i metalli. I materiali plastici sono meno riflettenti ma possono avere superfici terse. Un oggetto quando è bagnato, la sua superficie tende a diventare più riflettente e tersa generando lustri molto netti e brillanti. Un lustro non si forma se la luce emanata dalla sorgente luminosa è diffusa. Ad esempio, un lume con paralume, una giornata grigia, ecc.
I corpi opachi che hanno superficie densa ed aspra non generano mai lustro in alcun luogo della loro parte illuminata.
Leonardo da Vinci, Trattato della Pittura
Che differenza c’è tra lustro e lume?
La luce quando colpisce una superficie viene riflessa mediante due processi detti:
- riflesso speculare;
- riflesso diffuso;
Entrambi i processi possono verificarsi su una medesima superficie. Il primo processo genera quello che noi abbiamo definito con il nome di lustro. Il secondo processo, invece, genera ciò che viene definito lume o area illuminata dell’oggetto. Quindi, mentre il lustro è un riflesso speculare della luce, il lume è un riflesso diffuso. Nel primo caso la superficie si comporta come uno specchio e riflette la luce con lo stesso angolo di incidenza. Nel secondo caso, la luce assorbita dalla superficie dell’oggetto viene riflessa in varie direzioni (appunto in maniera diffusa). Quanto su una superficie interviene il primo e/o il secondo processo dipende solo dal tipo di materiale e dall’angolo di incidenza della luce.
Quando entrambi esistono su un oggetto, il lume è sempre meno potente del lustro, mentre la sua area è sempre più ampia. La posizione del lume, su un oggetto varia, solo in funzione della posizione della sorgente luminosa e della posizione dell’oggetto.
La differenza ch’è dal lustro al lume, è che sempre il lustro è piú potente che il lume, ed il lume è di maggiore quantità che il lustro; ed il lustro si muove insieme coll’occhio o colla sua causa, o coll’uno e coll’altra; ma il lume è stabilito al luogo terminato, non rimuovendosi la causa che lo genera.
Leonardo da Vinci, Trattato della Pittura
Il centro di quest’area si chiama “centro del lume”. L’osservatore spostandosi può vedere o meno il lume, il suo centro può essere più o meno visibile, ma le posizioni di entrambi non variano.
Al contrario del lume, il lustro si sposta non solo quando spostiamo sorgente luminosa e l’oggetto, ma anche quando si sposta l’osservatore. Poiché la posizione del lustro varia in funzione anche della posizione dell’osservatore, questa quasi MAI coincide con il centro del lume. L’errore di far coincidere il lustro con il centro del lume è molto comune anche tra i professionisti. In quest’ articolo David Briggs ci mostra come anche artisti rinomati come Andrew Loomis e Aristides hanno commesso quest’errore nei loro libri. Al contrario, Leonardo conosceva bene questo fenomeno già 500 anni fa.
I lumi che si generano nelle superficie terse de’ corpi opachi saranno immobili ne’ corpi immobili ancoraché l’occhio de’ veditori si muova; ma i lustri saranno sopra i medesimi corpi in tanti luoghi della loro superficie, quanti sono i siti dove l’occhio si muove.
Leonardo da Vinci, Trattato della Pittura
In linea generale, possiamo affermare che, più l’ombra è poco visibile più il lustro si avvicina al centro del lume. Viceversa, più l’ombra diventa visibile più il lustro si allontana dal centro del lume.
Foto da video di Stan Prokopenko
Il seguente video di Stan Prokopenko mostra bene il concetto di centro del lume e di lustro. Il video è stato tagliato riportando solo la parte che a noi interessa. Come esempio l’autore prende un uovo e mostra la posizione del centro del lume e del lustro e mostra poi come la posizione del lustro varia cambiando la posizione della telecamera (osservatore).
Del resto vi è mai capitato di fare una passeggiata al tramonto sulla riva del mare? Avete notato che i lustri sulle onde tendono a seguirvi?
Quanto è grande un lustro?
Come linea di principio a parità di materiale, sorgente luminosa e distanza da essa, oggetti più grandi generano lustri più grandi. La seguente foto mostra chiaramente come la grandezza del lustro dipende dalla grandezza della sorgente luminosa, dalla distanza dell’oggetto da quest’ultima e dall’osservatore. Ma la foto mostra che anche la grandezza dell’oggetto influisce sulla dimensione del lustro.
De’ lustri generati sopra gli sferici egualmente distanti dall’occhio, quello sarà di minor figura, che si genererà sopra sferico di minor grandezza. Vedasi ne’ graniculi dell’argento vivo, i quali sono quasi di quantità insensibili, i loro lustri essere eguali alla grandezza di essi grani; e questo nasce ché la virtú visiva della pupilla è maggiore di esso graniculo, e per questo lo circonda com’è detto.
Leonardo da Vinci, Trattato della Pittura.
Di che colore è il lustro?
Questa è stata la domanda a a cui ho avuto più difficoltà a rispondere. Ho impiegato diversi anni per poter avere una risposta esaustiva. Un errore comune è credere che il lustro sia sempre bianco. Il suo colore, in realtà, può essere:
- il colore della sorgente luminosa (es. su materiali come foglie, vetri, pelle, ecc.);
- il colore dell’oggetto stesso (es. su materiali come oro, argento rame ecc.).
Secondo David Briggs poiché il lustro si comporta come uno specchio per la maggior parte dei materiali vale sempre la prima condizione. Fanno eccezione solo alcuni metalli colorati come oro, rame e così via.
Quindi nel preparare il colore del lustro bisognerà osservare bene il soggetto e capire se siamo nel primo o nel secondo caso. Stabilito ciò si prenderà molto bianco e si aggiungerà una quantità impercettibile di questo colore. Ad esempio, se si dipinge un oggetto d’oro per realizzare il colore del lustro si aggiungerà al bianco una quantità impercettibile del colore dell’oro.
Il lustro partecipa assai piú del colore del lume che illumina il corpo che lustra, che del colore di esso corpo; e questo nasce in superficie dense. Il lustro di molti corpi ombrosi è integralmente del colore del corpo illuminato, com’è quello dell’oro brunito, dell’argento ed altri metalli e simili corpi. Il lustro di foglie, vetri e gioie poco partecipa del colore del corpo ove nasce ed assai del colore del corpo che lo illumina. Il lustro fatto nella profondità di densi trasparenti è in primo grado della bellezza di tale colore, come si vede dentro al rubino, balascio, vetri e simili cose; questo accade ché infra l’occhio ed esso lustro s’interpone tutto il color naturale del corpo trasparente.
Leonardo da Vinci, Trattato della Pittura.
Dal testo Color and Light di James Gurney leggiamo:
In generale, il lustro su qualsiasi forma riflettente non è bianco puro, ma piuttosto una combinazione del colore del corpo che lo illumina e il colore dell’oggetto stesso.
In questa foto presa dal libro di James Gurney vediamo un uomo sulla cui pelle scura sono presenti dei lustri del medesimo colore del cielo. La pelle grazie allo strato oleoso che la ricopre è molto riflettente e i lustri che si formano riflettono il colore della sorgente luminosa, in questo caso il cielo.
Foto da Color & Light di James Gurney
Quanto è brillante un lustro?
Non c’è una regola precisa che risponde a questa domanda. Il grado di nettezza e brillantezza di un lustro dipende dal materiale e dal modo in cui l’ambiente è illuminato. La seguente foto mostra come i lustri sulla pentola di acciaio siano più netti e brillanti rispetto ad una pentola di alluminio.
Da un punto di vista percettivo anche il colore dell’oggetto influisce sulla brillantezza del lustro. Un lustro di medesima brillantezza appare
molto più brillante su oggetti scuri rispetto ad oggetti chiari e questo avviene per effetto del contrasto simultaneo. Certe volte osservando un oggetto scuro il lustro può essere percepito come più brillante di quello che è realmente. Questo può portarci ad usare più bianco di quello che in realtà serve.
Infra i lustri di eguale potenza quello si dimostrerà di piú eccellente chiarezza, che sarà in campo piú oscuro; questa è la medesima di sopra, ma si varia, ché quella parla della differenza ch’esso ha dal suo campo, e questa della differenza che ha un lustro nel campo nero dal lustro generato in altri campi.
Leonardo da Vinci, Trattato della Pittura
De’ lustri di egual potenza quello si mostrerà di minor splendore che si genera in piú bianca superficie.
Leonardo da Vinci, Trattato della Pittura
Le seguenti bocce da carambola sono realizzate con lo stesso materiale e sono sotto le stesse condizioni di illuminazione, eppure noi percepiamo il lustro sulla boccia marrone più brillante dei lustri sulle altre due palle bianche. In tal caso saremmo portati a dipingere quel lustro con una maggior quantità di bianco rispetto ai lustri sulle altre due bocce, mentre in realtà usando il medesimo colore si otterranno tre lustri che, percettivamente, saranno diversi semplicemente perché il loro colore di base è diverso.
Come osservare realmente i lustri?
L’Artista che dipinge da foto, dal vero o di fantasia deve poter osservare il suo soggetto e capire dove si formano i lustri, quanti se ne formano, la loro forma, quanto sono grandi e qual è l’intensità di ciascuno.
Se il soggetto fosse semplice come un cono, un cilindro, un cubo o una sfera il problema sarebbe abbastanza semplice. Ciascuna di questa forme ha un solo lustro. Sul cilindro e sul cono la forma si estende in senso longitudinale. Sulla sfera è un piccolo cerchio. Sul cubo risiede in un angolo dell’area del lume.
Purtroppo gli oggetti di uso quotidiano non hanno una forma così semplice quindi bisogna spendere un po’ di tempo in più per osservarli. Per fortuna in nostro aiuto viene un principio molto semplice di cui sicuramente avete sentito parlare. Qualsiasi oggetto in natura o artificiale, per quanto complesso esso possa essere può essere sempre ricondotto a delle forme semplici come quelle di una sfera, cilindro, cubo o cono.
Prendiamo ad esempio un oggetto di una forma abbastanza complessa come quella di un candelabro. Notiamo che la sua forma generale è assimilabile ad un cilindro. Infatti, il lustro si sviluppa longitudinalmente lungo la sua forma. La parte più alta è un cono ma è privo di lustri. Su di esso non c’è alcun punto che soddisfa le condizioni necessarie affinché esso si formi. Il secondo pezzo è essenzialmente un cilindro separato da un incavo. Poi c’è una concavità dove si sviluppa un altro lustro così come sull’immediata convessità. Questo porta alla luce un altro principio. Se lungo una linea in cui si sviluppa un lustro ci sono concavità e convessità, per ciascuno di esso ci sarà un lustro separato. Poi c’è un lungo cono dove si sviluppa un lustro molto lungo ma che già comincia a diventare meno potente. Il discorso continua fino ad arrivare alla base del candelabro.
Come dipingere un lustro?
Non credo esista un modo per dipingere correttamente i lustri. Io stesso spesso utilizzo metodi diversi. In ogni caso, penso che uno dei modi migliori per dipingerli sia bagnato su bagnato quando il colore del lume sottostante è ancora bagnato. Questo perché ci da la possibilità di sfumare il lustro e creare un passaggio graduale tra il lustro e il lume.
Inizialmente avevo pensato di creare un piccolo tutorial per quest’ultima sezione dell’articolo. Poi ho trovato questo video che mostra in maniera semplice e immediata come dipingere i lustri. Nel video l’autore usa il bianco puro e questo in se non è un errore se il pomodoro è illuminato da una luce bianca come può essere quella naturale.
Se non capite bene le parole dell’autore Youtube vi da la possibilità di abilitare i sottotitoli in inglese che magari sono più semplici da comprendere per chi mastica un po’ l’inglese. Ad ogni modo il video è autoesplicativo.
Se volete ulteriori informazioni su come dipingere i lustri (e molto altro ancora) vi consiglio il libro di Helen van Wyk Color Mixing the Van Wyk Way.
Conclusioni
Il miglior consiglio che si può dare a chi desidera imparare a dipingere è quello di osservare bene il soggetto che si vuole ritrarre. Spesso però questo consiglio sembra un suggerimento astratto privo di utilità pratica. Se ora rifletti un attimo sui contenuti di quest’articolo ti apparirà chiaro quante cose è possibile osservare guardando solo i lustri. Immagina quante cose è possibile osservare guardando un oggetto completo come può essere un fiore, frutto o altro. Guardare è un attimo, osservare può richiedere un’intera vita. La vera grandezza della pittura è che specializzarti in tale arte, essa ti forza a smettere di guardare e cominciare a osservare.
Quest’articolo copre molti aspetti sul tema dei lustri ma sicuramente non tutti. Probabilmente alcune cose le ignoro per cui se pensi che le informazioni sono parziali, non del tutto corrette o semplicemente vuoi aggiungere un tuo contributo, puoi farlo lasciando come sempre un commento.
grazie molto chiaro bravissimo sono un autodidatta le cose che metti mi sono molto d’ aiuto ciao
Grazie Salvatore. Questo mi mancava proprio. Non so se da ora sarò capace di fare bene i lustri, ma almeno so cosa devo fare.
Grazie mille, Salvatore, come al solito articolo interessantissimo e chiaro!
Grazie molte..grazie…l’articolo è davvero interessantissimo !!!!
Grazie per il bellissimo articolo che trovo molto interessante ed istruttivo. Buon lavoro
Antonia Eleonora Cavaleri
Grazie delle tue esperienze che metti a nostra disposizione, parlare dei lustri mi ha fatto veramente piacere, con parole semplici spieghi la tecnica per realizzarli…sei grande!!…grazie…Lady
Grazie!!! Veramente molto interessante!!!! 🙂
Non si finisce mai d’imparare.
Grazie
sei unico
grazie molto interessante e ben comprensibile come tutti i tuoi articoli ,
Complimenti estremamente interessante ed utile.
Grazie Salvatore, ancora una volta mi hai dato una lezione di pittura molto
interessante e da mettere in pratica, grazie ai tuoi suggerimenti ho imparato
molto e sopratutto mi sono appassionata sempre più alla pittura ricavandone enormi soddisfazioni. Ti sarò sempre grata
Franca
complimenti, come sempre molto interessante.
Come sempre un grazie per l’impegno e per la chiara spiegazione dell’argomento.
Gianni
Grazie Salvatore! I tuoi articoli sono veramente molto pratici e interessanti.
Io dipingo da autodidatta e nelle tue dispense trovo un validissimo aiuto.
Sto imparando moltissimo e mi appassiono sempre più alla pittura,
Davvero grazie infinite,
Renata
Grazie Salvatore,
ho pochissimo tempo da dedicare alla pittura, comunque leggo con molto piacere i tuoi articoli che custodisco con grande cura.
I lustri, io li chiamavo riflessi, è proprio vero che non si finisce mai di imparare 🙂
Complimenti e buon lavoro!!!
davvero molto esplicativo… grazie
Grazie! L’articolo è molto interessante e ben approfondito.
Esaustivo e completo , Grazie Salvatore di nome e di fatto. Questo documento mi salva dall’empas e mi sara’ indispensabile nei tempi a venire . Buona giornata e buon lavoro.
molto bello l’articolo: i lustri non li conoscevo bravo salvatore,nella mia modesta esperienza artistica rappresentavo le highlights ma non ho mai pensato a una differenza nel punto di massima luce
Grazie mille Salvatore,
le tue pubblicazioni sono molto belle e interessanti!
Antonella
Ringrazio molto per i suggerimenti, sono stati molto interessanti!!!
Molto interessante ,
bravo!
Bella idea di far emergere un argomento così interessante e ricco di spunti.
Grazie per aver segnalato la traduzione del trattato di pittura di Leonardo da Vinci in italiano moderno, complimenti.
Grazie per i tuoi sempre validi consigli, io purtroppo non riesco ad applicarmi per mancanza di tempo,spero che da pensionata potrò’ dedicarmi tranquillamente a questa mia passione.Intanto conservo i tuoi scritti. Grazie e un saluto da Lucia
Grazie Salvatore per l’articolo esauriente e interessante. I tuoi consigli sono davvero utili e mi aiutano a imparare e approfondire moltissimi aspetti della tecnica pittorica.
Grazie, un articolo davvero molto interessante! Bene i tutorial. Speldida idea le traduzioni dal” Trattato della pittura” di Leonardo, complimenti!
Grazie, Salvatore.
Molto chiaro e credo di aver capito.
Sei giunto, come si dice, proprio come il cacio sui maccheroni: il prossimo fine settimana debbo lustrare un olio su cui sono da un paio di mesi: proprio riflessi d’oro e lustri ad abundantiam!
Cercherò di mettere in pratica i tuoi consigli.
Grazie.
meraviglioso! aspettavo da tanto un articolo che trattasse questo argomento anche perché da tempo cercavo il video, che ci hai sempre consigliato, di Helen Van Wyk, ma non sono mai riuscita a trovarlo! quindi ti ringrazio davvero tantissimo! Comunque se non ti crea troppi problemi, mi puoi indicare come trovarlo? Ho comprato anche il libro ed è molto bello! grazie ancora e a presto.
Grazie. E’ molto chiaro e semplice.
La tecnica che usava Van Wyk per dipingere il lustro è un pò diversa. Applica il colore, lo sfuma tutto distruggendo il lustro stesso. Poi riapplica una nuova pennellata. La prima sfumatura crea un letto che fa gradualmente sfumare la seconda applicazione verso il colore del lume. Io uso questo metodo il più delle volte. Alcune volte quello del video sottostante. Per i metalli applico il lustro a fianco degli altri colori.
Il video che dici non è gratuito si chiama Oil Painting Techniques and Procedures.
La ringrazio , è un ottima lettura
Ti rringrrazio dei tuoi suggerimenti che mi sono sempre tanto utili
complimenti questo articolo mi aiuterà molto lo studiare bene
grazie
Grazie, Salvatore, per il contributo che dai i tuoi articoli sono sempre interessanti e con qualcosa di nuovo. I lustri li ho chiamati sempre punti di luce, riguardando i miei quadri , mi sono accorta che in alcuni sono errati perchè fatti a caso. È interessante, quando si pensava di essere stanchi , ricominciare un nuovo cammino
Un grazie a Salvatore per metterci al corrente di tutti quei minuziosi particolari che contribuiscono ad arricchire e limare ogni nostra opera nel dipingere..Da tempo faccio uso dei lustri, che come io li ho battezzati chiamandoli comunemente “luccichìi”, tenendo sempre conto, principalmente della provenienza della fonte della luce ( a destra od a sinistra, od allo zenit di mezzogiorno, a seconda della sua angolazione e delle ombre proprie e portate restituite in ogni circostanza a seconda della forma geometrica in fase di rappresentazione artistica, del soggetto, paesaggio o natura morta che sia), seguendo quei criteri di studio, come quelli sopra indicati, che rendono caratteristico anche il mio stile impressionistico e sul quale sto approfondendo, maggiormente i miei studi…Infatti i lustri, possono colpire e variare posizione, a seconda della luce che cambia su uno stesso soggetto durante un determinato arco di tempo…E non a caso, la luce ideale per dipingere un soggetto è quella che personalmente sfrutto dalle ore 8:00 alle 10.30 max 11:15 del mattino…I colori cambiano dello stesso soggetto e cambia anche l’intensità dei miei “luccichìì”, o lustri in oggetto…Parola d’Impressionista…Grazie ancora Salvatore ed aggiornaci come sempre…
sono un vecchio autodidatta mi trovo molto bene con i tuoi siti didattici , mi trovo in difficoltà nel interpretare l’inglese ,e sarebbe bello avere più filmati comprensivi e istruttivi, come dei pittori di altre nazioni, solo in Italia non so se è per gelosia non ho trovato un sito di pittori che parlano Italiano , trovi bob ross americano,
ygor sacarow russo ,uno deve sempre interpretare senza capire ,ma da buon Italiano mi devo adattare OK ciao a tutti Mario.
Semplicemente : Grazie !
Ho trovato questo articolo molto interessante, perchè quelli che nella lezione si chiamano “lustri” io li chiamavo “puntini” o “luccichii” ed essendo autodidatta e appassionata di nature morte, non potevo non terminare un quadro senza mettere i “puntini” al posto giusto per cui delle volte mi sono trovata in difficoltà nel posizionarli in modo corretto. Per risolvere i miei problemi seguivo l’esempio di altri Pittori. Dopo questa lezione non posso più sbagliare! Grazie tante Salvatore
Ciao a tutti,
Grazie dei commenti. Volevo aggiungere un nuovo contributo a quest’articolo che non ho riportato per evitare di allungarlo troppo.
1. Licenze Artistiche
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A volte capita sentire persone dire che l’essere troppo rigido sulle regole blocca la creatività. Io a penso esattamente all’opposto e ora cerco di spiegarmi prendendo proprio quest’articolo come esempio. L’articolo riporta delle leggi che nel corso dei secoli ci hanno spiegato come la luce funziona. Apprenderli è necessario se si vuole imitare la natura da cui questi fenomeni derivano. Nulla vieta, però, di prendersi licenze artistiche. Ad esempio, se guardate il video di Prokopenko verso la fine lui dimostra come cambiando un pò la posizione del lustro l’effetto finale non ne risente.
Se, invece, di usare il colore dell’oggetto o della luce da aggiungere al bianco usassimo un altro colore? Io, ad esempio, spesso uso il complementare del colore dell’oggetto. Ad esempio, se il lustro va dipinto su un oggetto rosso aggiungo al bianco un pò di verde. Per esperienza ho notato che pur non avendo questa ricetta alcun riscontro scientifico, funziona molto bene e dona varietà. Se guardate il tutorial sulle gocce d’acqua uso proprio questo sistema.
Faccio un altro esempio. Guardate questo ritratto di Stephen Bennet:
https://www.pinterest.com/pin/251146116693933941/
nessuno può negare che sia un creativo. Ma come ha fatto?
Bennet sicuramente sa che per dare volume ad un oggetto l’importante è che il chiaroscuro (ossia i toni) siano corretti. Se i toni sono corretti la cromaticità (tinta e saturazione) può essere qualsiasi. Voi riuscite a vedere un volto nonostante i colori confusi perchè i rapporti tonali sono corretti. Questo servirebbe da lezione a tutti quelli che via email mi chiedono come si mescola il color carne.
Tutto questo per dire che l’unico modo per rompere veramente le regole e gli schemi è prima di tutto conoscerli.
Per dimostrarvi quanto dico sopra, andate a questo URL:
https://editor.pho.to/it/
Cliccate su Mettere URL e aggiungete il link alla photo di Stephen Bennet:
https://media-cache-ak0.pinimg.com/736x/a7/1d/2c/a71d2ccb033a8d0c03df8a3565460d10.jpg
Aspettate che la foto venga caricata. Poi Cliccate a sinistra su B/N.
Notate come la foto bianco e nero è un perfetto chiaroscuro. Bennet, in questo caso, sa bene che tinta a saturazione non influenzano il volume, quindi li ha scelti quasi a caso. Invece, lui sapeva bene che per dare un volume al volto i toni dovevano essere precisi e infatti guardando al foto B/N vediamo che sono precississimi.
Ora chi guarda a quel ritratto dice: “Ehi ma questo è un grande, è un creativo”. E lo è, ma la sua creatività non viene dal nulla viene dalla conoscenza.
Dal nulla puoi creare solo il nulla.
ciao salvatore avevi ragione tu a leggerlo subito l’articolo che mi hai fatto, sono felice per come ti sei espresso con semplicità e competenza. mi raccomando tienimi sempre aggiornato. a presto luigi sparandeo
Interessantissimo!!!!!! sono da poco entrata in questo mondo meraviglioso che è la pittura, e tutto mi è utile. Grazie mille
grazie salvatore, tutto molto interessante
interessantissimo
Un tocco di magia spadellato con la semplicità del maestro, complimenti Salvatore, esisti.
ciao, grazie i tuoi consigli sono veramente prezioni 😎
ciao, sei un Grande!!!! grazieeeee 🙂
complimenti! veramente ben fatto. molto interessante e ricco.
La creatività ed imprenditorialità Campane ancora una volta insegnano alla grande. Bravo Salvatore.
Argomento non solo interessantissimo ma anche difficile da trovare altrove.