Per email ricevo spesso domande su come dipingere da una foto e come fare ad imitarne le tinte. Di tanto in tanto questo tema viene ripreso anche sul forum. Per questo motivo ho deciso di dedicare all’argomento un articolo del blog. E’ probabile che alcuni concetti già li conosci, ma se avrai la pazienza di leggere tutto l’articolo ti posso assicurare che troverai la visione di insieme molto interessante.
Perché dipingere da una Foto?
Per chi inizia a dipingere, con qualsiasi tecnica o stile, copiare da una foto è il metodo più semplice e veloce per i seguenti motivi:
- la trasposizione di oggetti tridimensionali su un supporto bidimensionale, quale è la tela, è già risolto;
- la luce non cambia;
- il soggetto è immobile;
- nel caso di paesaggi non si è costretti ad andare nella natura, essere infastiditi dagli agenti atmosferici (vento, pioggia, sole) o dai curiosi.
L’uso di una foto va considerato solo un primo passo verso la propria formazione artistica. L’occhio umano ha capacità di catturare le informazioni del mondo circostante di gran lunga superiore a qualsiasi obiettivo fotografico. Se a questo aggiungiamo i limiti della stampa a colori è facile comprendere come la scelta di dipingere da una foto non potrà che limitare il risultato finale del tuo lavoro.
Risoluzione di una Foto
Le macchine fotografiche digitali disponibili in commercio sono dotate di un sensore che è capace di catturare un’immagine e convertirla in digitale. L’immagine digitale convertita può essere immaginata come una griglia di puntini (o pixel) formata da N righe e M colonne. Questa griglia NxM viene detta risoluzione dell’immagine. Più grandi sono i numeri N e M più alta è la risoluzione dell’immagine e maggiore è la sua qualità.
Il prodotto NxM indica quanti pixel riesce a individuare il sensore. Ad esempio, se un sensore è capace di catturare un’immagine di risoluzione massima N=1600 x M=1200 => 1920000, allora avrà una capacità di 2 Megapixel.
Sappiamo tutti che quando andiamo a comprare una macchina fotografica dobbiamo prenderne una con un sensore con il valore in Megapixel più alto possibile. Oggi i moderni telefonini arrivano tranquillamente a 5 Megapixel. Una compatta può arrivare anche a 8 Megapixel. Una reflex arriva tranquillamente a 12 Megapixel e oltre.
Un altro aspetto molto importante è l’aspect ratio di un’immagine, ossia il rapporto tra larghezza e altezza. Questo rapporto è molto importante perché la tela su cui andremo a dipingere anche se ha dimensioni maggiori rispetto alla foto, dovrà preservare il medesimo aspect ratio. Tipicamente le macchine fotografiche digitali in commercio hanno un aspect ratio di 4:3 (ossia 1.33) poiché sono progettati per uno schermo di un computer che ha quest’aspect ratio. Le tradizionali reflex, invece, hanno un aspect ratio di 3:2 (ossia 1.5). La seguente tabella mostra alcuni esempi di risoluzioni fotografiche con relative macchine che le supportano.
Fotocamera | Megapixel | Larghezza Max (pixel) | AltezzaMax (pixel) | Aspect Ratio |
Nikon Coolpix 950 | 2 | 1600 | 1200 | 4:3 |
Canon PowerShot A75, Nikon Coolpix 995 Epson 3100z | 3 | 2048 | 1563 | 4:3 |
Olympus E-1, Sony Cyber-shot DSC-F707, Canon PowerShot A460 | 5 | 2560 | 1920 | 4:3 |
Olympus Stylus 600 Digital | 6 | 2816 | 2112 | 4:3 |
Canon 350D | 8 | 3456 | 2304 | 3:2 |
Olympus E-410, Olympus E-510, Panasonic FZ50 | 10 | 3648 | 2736 | 4:3 |
Canon Powershot G9, Fujifilm FinePix F100fd | 12 | 4000 | 3000 | 4:3 |
Fonte Wikipedia
Una lista più completa di quella presente in questa tabella la trovate su Wikipedia.
Cos’è una Foto High Definition (HD)?
Probabilmente qualche volta avrai sentito parlare di Foto High Definition (HD) e ti sarai chiesto:
ma che cos’è una foto HD?
Una foto HD è una foto ad alta definizione la cui risoluzione minima è di 1920 x 1080. Il formato HD (o Full HD) nasce per i video e non per le foto, infatti l’aspect ratio equivale a quello di un televisore 16:9 (1.77). Una macchina fotografica raggiunge facilmente questa risoluzione perché serve un sensore di almeno 1920 x 1080=2073600 pixel, ossia 2 Megapixel. Quindi una risoluzione facilmente raggiungibile anche con un telefonino.
Qualcuno potrà obiettare che con un telefonino non è possibile fare foto di altissima qualità paragonabili a quelle di una compatta o di una reflex. Questo è vero, infatti il valore in Megapixel di un dispositivo fotografico indica solo la risoluzione massima raggiungibile. La qualità di una foto dipende anche da altri fattori come obiettivo, zoom e quant’altro, tutti dispositivi che sulle compatte e sulle reflex hanno una qualità molto più alta.
Qualità di stampa
La qualità di una foto stampata è misurata in DPI (Dot per Inch), ossia punti di inchiostro per pollice. Maggiore è il valore di DPI, più alta è la qualità della foto. Una foto stampata a 300 DPI, ad esempio, significa che in un quadrato di lato 1 pollice (2.54 cm) sono stampati 300 pixel in orizzontale e 300 in verticale per un totale di 90.000 pixel. Per comprendere meglio il concetto di DPI osservate la seguente figura:
La prima mostra una risoluzione di stampa a 4 dpi. Ovviamente non è una risoluzione di stampa realmente esistente, serve solo a far comprendere il concetto. In questa stampa avrai 4 pixel in orizzontale e 4 in verticale. Le successive due figure mostrano due stampe di qualità più alta. Nella seconda, in un pollice quadrato, ci sono 64 pixel (8 orizzontale e 8 in verticale). Nella terza, in un pollice quadrato, ci sono 256 pixel (16 orizzontale e 16 verticale).
La seguente tabella indica la qualità di stampa in funzione dei DPI:
Qualità di Stampa | DPI |
Eccellente | >=300 |
Ottima | 250 |
Discreta | 200 |
Mediocre | 150 |
Bassa | <=125 |
Una stampa di qualità 300 DPI è considerata di qualità fotografica. Esistono stampanti capaci di stampare a 600 DPI, 1200 DPI e oltre. Ad ogni modo l’occhio umano ad un primo impatto potrebbe non accorgersi della differenza che può diventare evidente solo dopo un’attenta osservazione.
Esiste una relazione tra Risoluzione di un’immagine e Qualità di stampa?
La risposta è Si. Il concetto è molto semplice, più grande è il formato di stampa più alta deve essere la risoluzione dell’immagine se non si vuole che essa appaia sgranata.
C’è un’altra domanda a cui rispondere per meglio comprendere questa relazione.
Se voglio stampare una foto nel formato 20×30 a 300 DPI di che risoluzione minima deve essere la mia immagine?
Per rispondere a questa domanda c’è una semplice formula:
- Risoluzione minima formato/2.54*DPI
Quindi ritornando alla domanda originale possiamo rispondere applicando le nostre semplici formulette:
- Risoluzione minima X = 20/2.54*300=2362
- Risoluzione minima Y = 30/2.54*300=3543
Quindi per stampare la nostra foto in un formato 20×30 a 300 DPI senza perdere in qualità serve almeno un’immagine della risoluzione di 2362×3543. Poichè questa risoluzione non è standard allora utilizziamo quella standard più prossima 2396×3599.
Probabilmente queste semplici formulette, per quanto semplici, ti hanno spaventato. Si sa gli artisti non vanno proprio d’accordo con le formule matematiche. Per questo motivo riporto qui di seguito due tabelline, una per i formati di stampa di pellicole tradizionali e una per i formati digitali. In ciascuna tabella sarà possibile vedere, per ciascun formato e ciascuna risoluzione di stampa, la risoluzione minima dell’immagine consigliata.
Foto da https://www.photobox.it
Come stampare la nostra Foto
Dopo questa breve introduzione teorica possiamo dire che, per i nostri obiettivi, una stampa nel formato 20×30 (ossia un formato A4) e con risoluzione 300 DPI è più che sufficiente. Le stampanti, però, spesso non consentono di configurare la qualità di stampa in base ai DPI, spesso troverai diciture del tipo: Bozza, Normale, Alta Qualità. In questi casi scegliere sempre la qualità di stampa più alta e stampa sempre la foto su carta fotografica di alta qualità. Finita la stampa essa sarà utilizzata durante tutta la fase pittorica come riferimento per il tuo dipinto. Per il momento mettiamola da parte, la riprenderemo in mano in seguito.
Come trasferire il Disegno dalla Foto alla Tela?
Innanzitutto, bisogna scegliere una tela che abbia lo stesso aspect ratio della foto o, almeno, un valore molto vicino. Per trasferire il disegno sulla tela è necessaria una seconda stampa Bianco e Nero della Foto in un formato uguale a quello della tela su cui andremo a dipingere. Quindi, se la nostra tela è 30×40 dovremo stampare la foto su una foglio della medesima misura. Talvolta capita che non sia possibile stampare questa foto con le misure esatte, una tolleranza di uno o due centimetri è accettabile, di più no. Questa Foto B/N non deve essere di altissima qualità per cui può essere stampata su fogli di carta normale e ad una risoluzione di stampa anche inferiore a 300 DPI.
Per stampare la Foto hai diverse possibilità:
- Se la tela è inferiore a 20×30 una normale fotocopia su A4 va più che bene. Il costo è di pochi centesimi.
- Se la tela è inferiore a 30×40 una fotocopia su A3 va più che bene. Il costo è di pochi centesimi.
- Se la tela è inferiore a 40×60 allora bisogna recarsi in un centro copie specializzato (quelli che stampano i progetti degli Architetti). Il costo può essere di qualche Euro.
- Se la tela è inferiore a 50×70 allora bisogna recarsi in un centro copie specializzato. Il costo può essere di 5-7 Euro.
- Se la tela è inferiore a 70×90 allora bisogna recarsi in un centro copie specializzato. Il costo può essere di 15 Euro.
I prezzi da me indicati sono quelli che richiede il centro copie dove vado di solito. Non so se in altri centri copie il prezzo è inferiore. Personalmente nei casi sopra descritti stampo da me la Foto utilizzando il programma PosterRazor. Per capire come fare a utilizzare questo programma per stampare Foto su carta maggiore del formato A4 vi rimando a quest’articolo che ho scritto qualche tempo fa:
Leggete con attenzione l’articolo perché esso non spiega solo come stampare la Foto, ma anche come trasferirla sulla tela con carta di grafite.
E’ lecito per un artista disegnare usando questi mezzi tecnologici?
Questa è una domanda che periodicamente affiora nei vari forum, soprattutto quello di Disegno & Pittura. La domanda spesso si trasforma in polemica accendendo diatribe tra pseudo fautori e pseudo contrari. La risposta, come spesso avviene in questi casi così controversi, è: DIPENDE.
Se sei un aspirante artista e stai apprendendo il mestiere non ha senso usare mezzi meccanici o tecnologici. Esso diventa solo un ostacolo al tuo apprendimento. La mano si deve assuefuare alle misure, proporzioni e forme dei vari oggetti affinché tu sappia riprodurli senza tentennamenti. La prospettiva deve diventare così parte di te che devi poterla usare senza pensarci più di tanto. Stessa cosa per la composizione e per gli altri aspetti del disegno. Quando si impara il tempo non è un fattore di primaria importanza per cui è utile spendere più tempo su un disegno se questo si tradurrà in un maggiore apprendimento.
Il giovane deve prima imparare prospettiva; poi le misure d’ogni cosa; poi di mano di buon maestro, per assuefarsi a buone membra; poi dal naturale, per confermarsi la ragione delle cose imparate; poi vedere un tempo le opere di mano di diversi maestri; poi far abito a mettere in pratica ed operare l’arte.
Leonardo da Vinci, Trattato della Pittura
Quando si raggiunge una buona esperienza il disegno non va messo da parte, perché esso è sempre l’impalcatura su cui verranno costruite le tue opere. Può capitare, tuttavia, che per l’urgenza di una commissione o semplicemente perché non si vuole spendere troppo tempo sul disegno (perché magari per una data opera si vogliono sperimentare nuove tecniche pittoriche) può essere lecito accorciare i tempi utilizzando espedienti tecnologici. Molti studiosi d’arte sostengono che Caravaggio e Canaletto non disdegnarono l’uso della camera oscura per i loro dipinti. Anche Leonardo, nel suo Trattato, non rinuncia a suggerire espedienti “tecnici” per semplificare la vita dell’artista:
Abbi un vetro grande come un mezzo foglio reale, e quello ferma bene dinanzi agli occhi tuoi, cioè tra l’occhio e la cosa che tu vuoi ritrarre; poi poniti lontano con l’occhio al detto vetro due terzi di braccio, e ferma la testa con un istrumento, in modo che tu non possa muoverla punto. Dipoi serra, o copriti un occhio, e col pennello o con il lapis a matite segna sul vetro ciò che di là appare, e poi lucida con carta tal vetro, e spolverizzalo sopra buona carta, e dipingila, se ti piace, usando bene di poi la prospettiva aerea.
Leonardo da Vinci, Trattato della Pittura
Il Test del Colore sulla Foto Stampata
A questo punto del nostro lavoro abbiamo trasferito il disegno sulla tela e abbiamo una buona foto di riferimento. Prima di cominciare a dipingere plastifichiamo la nostra foto. In questo modo potremo applicare il colore sulla foto senza sporcarla e rimuoverlo con estrema facilità con uno straccio. Qui di seguito vi riporto un video di Walter Cozzoli su come plastificare una foto. Se non avete il plastificatore potete recarvi in un qualsiasi centro copie (es. Buffetti).
A questo punto siamo pronti a dipingere. Analizza bene la tua foto e individua i vari oggetti della tua immagine. Ad esempio, se è una natura morta ci sarà, probabilmente, un frutto, una foglia, una bottiglia o quant’altro. Per ciascun oggetto individua uno, due o tre colori chiave al massimo. Ad esempio, se l’oggetto è una mela individua per essa un colore per la parte illuminata, una per la parte in ombra e, se necessario, anche un colore per i mezzi toni. Usando questo approccio individuerai i colori base del tuo dipinto.
Ora supponi di voler dipingere la mela di cui sopra, prova a mescolare in colore dell’area illuminata. Prova a sovrapporlo alla foto e verifica se somiglia oppure no. Continua finché il colore non sarà simile. Ripeti il processo anche per il colore in ombra e per i mezzi toni. Prenditi tutto il tempo che ti serve in questa fase. L’importante è che il colore sia quanto più somigliante possibile. A questo punto anziché preparare un quantitativo di colore solo per la sessione in corso, preparane molto di più e conservali in ballotte di plastica come spiego qua. Con questo metodo i colori si conserveranno per oltre due mesi senza alterare la loro qualità. Il vantaggio è ovviamente quello di non dover rimescolare i colori ad ogni sessione pittorica, velocizzando di molto il lavoro.
Testare il colore su una fotografia è, a mio avviso, il modo migliore per imparare a mescolare i colori. Probabilmente avete letto o vi hanno insegnato che per imparare a mescolare i colori bisogna esercitarsi facendo tabelle di colori. Questo è vero all’inizio quando devi imparare che il verde si fa mescolando blu e giallo, l’arancio mescolando giallo e rosso e così via. Ma imparato ciò, mescolare le tabelle di colori è solo un’attività noiosa che alla fine non insegna ad imitare i veri colori della natura. Viceversa, utilizzando il test di colore vi assicuro che dopo qualche mese riuscirete ad imitare perfettamente le tinte che osservate in natura.
Per fare ciò, però, bisogna avvicinarsi al problema con una certa logica e non per tentativi. E’ per questo motivo che, tempo fa, pubblicai sul blog (nel Corso di Pittura a d Olio) il mio metodo per mescolare i colori. Questo metodo può sembrare all’inizio un pò macchinoso ma prendendo familiarità con esso vi semplificherà di molto la vita. E’ un po’ come imparare a guidare l’auto. All’inizio ci sono troppe cose da ricordare: freno, frizione, marce, ecc. poi pian piano si imparano a fare le cose senza pensarci troppo. Questi sono gli articoli pubblicati a suo tempo sul blog:
- Come mescolare i colori per imitare le tinte della natura.
- Come schiarire e scurire i colori?
- Come regolare la saturazione di un colore?
- Come rendere un colore più caldo o freddo?
- Come mescolare i colori in pratica
Come dipingere da una Foto? Ecco un Esempio Pratico.
Per realizzare una copia del dipinto “Grapes” di Alexei Antonov ho come prima cosa cercato su Internet una foto alla risoluzione più alta possibile. Poiché volevo stamparla su carta fotografica formato A4 avrei avuto bisogno di una foto con una risoluzione di almeno 2396×3599 per avere una stampa fotografica di ottimo livello a 300 DPI. Purtroppo non ho trovato una foto di così alta risoluzione e mi sono dovuto accontentare di una foto 1600×1200. L’ho portata dal fotografo per farla stampare e poi sono andato in un centro copie per plastificarla.
Per poter preservare l’aspect ratio della foto che era 1.33 (1600/1200=1.33) ho scelto il formato 30×40 della tela (30/40=1.33). Con PosterRazor ho stampato un poster 30×40 della foto e con il metodo descritto sopra ho trasferito il disegno, l’ho ricalcato con inchiostro di china e poi ho eseguito la campitura. Ho speso poi un po’ di tempo ad osservare la foto, individuando gli oggetti che la compongono: uva, foglie posteriori, foglie laterali, foglia in primo piano, tavolo e sfondo.
La foglia in primo piano
Per la foglia in primo piano ho preparato un solo colore base composto da: blu oltremare + giallo ocra +pochissima terra d’ombra bruciata. In questa foto potete vedere il colore da me applicato sulla foto per verificare che la tinta sia giusta.
E’ ovvio che un solo colore non era sufficiente per dipingere tutte le variazioni di colore della foglia. Durante la fase pittorica, infatti, ho poi provveduto con il pennello a mescolare varie gradazioni partendo da questo colore.
Come puoi notare, partendo dal colore di base (il quinto da sinistra) ho mescolato dei verdi più scuri aggiungendo sempre più terra d’ombra bruciata e blu oltremare. Solo il colore più scuro l’ho ottenuto aggiungendo al colore base il nero avorio e il blu oltremare. Le gradazioni più chiare, invece, le ho ottenute mescolando al colore base il giallo cadmio chiaro, il giallo ocra e il bianco. Con questa moltitudine di colori preparati al momento, dipingere la foglia è stato abbastanza semplice.
Questo modo di procedere l’ho usato anche per altri parti del dipinto. Con la spatola ho preparato i colori base e conservato in ballotte di plastica, poi durante la fase pittorica con il pennello ho preparato diverse gradazioni sulla tavolozza e con esse ho dipinto l’intero oggetto. Per i successivi oggetti vi mostro solo quali colori base ho utilizzato.
Quelli che si vogliono non integralmente fidare del loro giudizio nel contraffare i veri colori delle foglie debbono pigliare una foglia di quell’albero che si vuol contraffare e sopra di quella fare le loro mistioni; e quando essa mistione non sarà conosciuta in differenza dal colore di tal foglia, allora tu sarai certo che tal colore è d’intera imitazione della foglia; e cosí puoi fare nelle altre che vuoi imitare.
Leonardo da Vincei, Trattato della Pittura
L’Uva
Per l’uva ho individuato tre colori fondamentali:
- colore locale=carminio+rosso cadmio chiaro+nero avorio
- colore in luce=rosso cadmio chiaro+giallo indiano+bianco
- colore in ombra=colore locale+verde vescica
La seguente foto mostra i 3 colori confrontati sulla foto.
Se guardi bene la foto noterai che sull’uva e sulle foglie ci sono dei riflessi blu in alcune zone più intense in altre meno intense ma più chiare. Per dipingere queste aree ho preparato due colori:
- Miscela 1: blu cobalto+verde cadmio+bianco
- Miscela 2:Molto bianco+blu oltremare+pochissimo carminio
Le foglie posteriori e laterali
Il principio è analogo ai casi precedenti. I colori preparati sono:
- colore locale=blu oltremare+giallo cadmio chiaro+terra d’ombra bruciata
- colore in luce=blu oltremare+giallo cadmio chiaro+bianco
- colore in ombra=blu oltremare+giallo cadmio chiaro
Per le foglie laterali i colori usati nelle miscele sono sempre queste ma il verde è leggermente più intenso.
Lo Sfondo
Per il colore dello sfondo ho utilizzato due colori base:
- Colore chiaro: terra di siena bruciata + terra d’ombra bruciata + bianco + pochissimo blu oltremare
- Colore scuro: terra d’ombra bruciata + nero avorio
Purtroppo ho a disposizione la foto del solo colore chiaro.
Conclusioni
A questo punto credo sia chiaro qual è il mio modo di procedere quando dipingo da una fotografia. A volte la preparazione alla realizzazione di un dipinto può richiedere anche qualche giorno di preparazione necessario per cercare una buona foto con la giusta risoluzione, stamparla, plastificarla e poi studiarla. Se fino ad oggi per te dipingere da una fotografia significava semplicemente prendere una foto da un giornale, magari di pochi centimetri, metterla davanti alla tela e cominciare a dipingere, allora avrai capito che sei fuori strada. Con questo metodo affinerai il tuo spirito di osservazione e la capacità di mescolare i colori. Quando avrai raggiunto una buona manualità e capacità di imitazione delle tinte allora il prossimo passo è il dipingere da vero.
Dipingere è come realizzare il delitto perfetto. Tutto deve essere studiato nei minimi dettagli.
Seurat.
Sono iscritta da tempo ma nn ho ancora ricevuto l’ebook………… ringrazio cmq Sasa siamo un gruppo di 4 amiche, inauguriamo un corso di pittura, con lui siamo sicure di farcela!!!!!!!!!! GRAZIE
Grazie Salvatore . Ottima spiegazione , come sempre .
Io aggiungerei che per avere una buona foto , non basta andare da un fotografo , ma sceglierne uno bravo . La parola ” fotografo ” non è sinonimo di qualità , almeno per la mia esperienza , due volte mi sono rivolta ad un fotografo e due volte sono rimasta molto delusa ……foto di bassa qualità , che non ho potuto assolutamente usare come riferimento .
Ps. Per la modica cifra di 5 euro a foto .
xMaria Cristina: quando ti iscrivi alla newsletter ricevi una prima email x confermare il tuo indirizzo email e poi una email di benvenuto. In questa seconda email c’è il link all’ebook. Altre persone mi hanno scritto dicendomi la stessa cosa. Credo che il problema fosse che ricevendo la email di Benvenuto non la leggevano con attenzione e buttavano il link. Per questo motivo ho cambiato il subject della email x chi si inscrive ora.
Mandami una email e ti mando il link.
xCinzia: ciao hai ragione. Generalmente vando da un fotografo molto bravo che manda a fare le foto in un laboratorio con strumenti calibrati.
Il dipinto che ho iniziato ora ho fatto la stessa cosa … ma c’era una commessa che mi ha stampato la foto in un formato irregolare 23×30, la foto ingrandita è venuta un pò sgranata e l’ho dovuta buttare.
Stampando con la mia HP e confrontando sotto luce naturale con l’immagine a video ho notato che era venuta bene e ho usato quella.
Io credo che ci sono due fasi:
1. nella prima fai un pò di test di colore per cercare di indivinare le tinte giuste.
2. Dopo vai sempre più ad occhio. In questa seconda fase puoi metterti un monitor a fianco come ulteriore riscontro.
E’ stato chiesto se è lecito dipingere da una foto, ma da quando è stata inventata la macchina fotografica cioè dal 1826 che tutti i pittori anche quelli famosi hanno fatto uso della fotografia. Non ci trovo niente di strano. Quello che non approvo è l’uso della fotografia e spacciarlo per quadro (tipo stampare su tela e ritoccarla), questo è disonesto. renato
Ciao Renato,
No la domanda è:
E’ lecito per un artista disegnare usando questi mezzi tecnologici?
dove intendo … è lecito trasferire un disegno stampandolo su un foglio della stessa dimensione della tela e poi trasferirlo su tela, anzichè disegnarlo a mano libera.
Su questo si aprono sempre mille diatribe perchè alcuni non capiscono che l’uso di questi mezzi è lecito per chi quel disegno saprebbe farlo senza problemi a mano libera ma per questione di tempo (es. una commissione) usa questo espediente. Viceversa, non è accettabile per chi deve imparare.
I tuoi consigli sono sempre utilissimi caro Salvatore.
E’ ovvio che oggi non è possibile dipingere un ritratto ad olio dal vero, in quanto sono pochissime le persone disposte a star ferme per almeno un ora. Questo a differenza della natura morta che sta li ferma ad aspettare di essere ritratta.
Io personalmente non uso più la foto da anni, preferisco usare il monitor del pc con la foto da ritrarre, in questo modo posso ingrandire l’immagine riuscendo a vedere meglio i particolari.
Quanto al disegno, non lo eseguo ne ricalcando, ne a mano libera, ma direttamente con il pennello sulla tela. Preferisco crearlo così che lavorare in un disegno già fatto. Guardate che anche Luciano Ventrone disegna proiettando l’immagine. Come dice Salvatore, se uno è bravo nel disegno, usa il ricalco solo per fare prima.
Ora vi saluto, sperando di avervi dato una idea in più.
Grazie Salvatore di questa opportunità.
A presto.
Luca
Trovo che anche questo non sia un problema, non è come viene trasferito il disegno ma come viene realizzato dopo, se è indecente rimane indecente. Certe volte per evitare proporzioni inesatte si fa e non è questo che sminuisce la riuscita del quadro. Anche chi dipinge usa la tecnologia se serve nel limite del possibile alla riuscita del quadro, l’onestà del pittore deve emergere alla fine, poter dire l’ho fatto io e non stampato. renato
Infatti, la penso esattamente come te.
xLuca: in verità anche io uso il monitor.
In pratica come dicevo prima il lavoro lo divido in due fasi. Nella prima (e soprattutto prima di cominciare) faccio un pò di test di colore. Poi man mano vado ad occhio e al confronto continuativo con la foto. In questa fase non disdegno avere anche il portatile al lato per un ulteriore riscontro. Ma solo con il monitor non riesco … mi stanco troppo gli occhi. Inoltre, nel 2006 se ho ripreso a dipingere era proprio x stare lontano da PC. Vai a sapere che poi mettevo in piedi un blog che avrebbero letto in tanti …
ciao ! ho trovato molto interessante l”articolo in quanto io ho iniziato a dipingere con l”acquerello dal vivo ma mi son stufata di fare fiori !!!!! ultimamente quindi stò usando gli acrilici e finora ho copiato da foto ma….. qualche cosa mi è riuscita bene seguendo l”istinto del momento ( paesaggi abbastanza semplici ) con altri temi ho fatto disastri !!!!!! grazie mille !!!!!!
molto bello l’articolo io faggio un po di tutto riporto il soggetto sulla tela con l’aiuto dei quadretti,certe volte mi invento il soggetto da solo con uno schizze a matita oppure faggio uso dello spolvero su un fondo scuro per poi applicare i colori (pigmenti diluiti con olio di lino, colori ad olio già pronti,colori acrylici con velature di colori ad olio)conosco pittori che proiettano l’immagine con il videoproiettore,comunque chiunque faccia come ci piace in fondo nel l’arte non c’e legge.
Grazie mille Salvatore! Articolo ottimo, preciso come sempre!
grazie per questi preziosi consigli
ti devo pero dire che io non ho mai ricevuto il tuo ebook
ti ringrazio comunque e continua a mandare consigli.
grazie per i preziosi consigli
ne approfitto però per dirti che io non ho mai ricevuto l’ebook
puoi mica controllare
grazie
xRosario: mi capita di scambiare qualche email di tanto in tanto con Paolo Tagliaferro. Anche lui usava il proiettore, che però spesso non è preciso. Invece, ora usa la carta di grafite con grande soddisfazione … da quanto mi dice.
xGiuseppe: Se leggi sopra ho risposta ad un’analoga richiesta di Maria Cristina. Mandami una email privata e ti mando il link. Purtroppo nessuno fa caso al fatto che il link sta nella prima email di benvenuto.
Mi voglio complimentare per le tue spiegazioni chiare e preziose.
Per chi dipinge ad aquerello preparerai qualche lezione in futuro?
Grazie mille.
Sandra
Ciao
complimenti veramente ben fatto, non hai trascurato nulla!
Ottimo Salvatore…Mi mancava davvero una descrizione così precisa e dettagliata…Nell’anno in cui ho sostituito per un anno, la mia collega, perchè in maternità, in ufficio decorazione, ho masticato i colori con il photoshop, per le scenografie cartellonistiche nei reparti dell’ipermercato dove lavoro…Ma sui testi non ho mai trovato dell’ottimo materiale didattico come questo che tu ci hai inviato, anche abbinato alla nostra passione soprattutto pittorica…Ne faccio tesoro…Anzi tiro subito una stampa e ti ringrazio di cuore…Davvero complimenti ed in gamba come sempre…!
Caro Salvatore, non metterti a ridere…ma il problema più grosso ce l’ho nel dipingere i fili sottilissimi di capelli, nemmeno con il pennello più fino mi vengono bene.
Hai qualche consiglio da darmi? Puoi, se vuoi, rispondermi anche privatamente.
Ti ringrazio.
Luca
cosa devo dire io che dipingo soldatini scolpiti da altri? in passato ho usato anch’io il proiettore per esercitarmi nella pittura, dopo tanti anni che disegnavo, e finalmente ho capito cosa non andava nei miei disegni ! devo credere che sia “illecito” copiare dal vero, anziché ricordare a memoria il soggetto? se voglio deformare la realtà creando uno stile personale, dovrò prima conoscerla questa realtà o no ? il tuo articolo è bello e utile, grazie infinite.
Ottimo articolo molto interessante. Grazie.
Come posso scaricare e-book : dipingere con la tecnica dei fiamminghi. .?
Sono già iscritto a newsletter.
bravissimo e preciso…….grazie
Una foto puo’ anche essere semplicemente uno spunto di partenza e non necessariamente deve essere delle stesse dimensioni della tela (metodo della quadrettatura).
I colori possono anche essere riprodotti sulla tavolozza e non direttamente sulla fotografia…insomma anche cosi’ puo’ essere un modo per imparare, ad eccezione della trasposizione dimensionale.
xEmanuela: si è vero … ma il risultato non sarà lo stesso.
La quadrettatura è un modo per trasferire i disegni. A mio avviso il peggiore. L’episcopio lo usano in tanti ma non è preciso quanto il metodo di cui sopra, soprattutto in dipinti con molti dettagli. Provare x credere.
Vero anche che puoi mescolare i colori sulla tavolozza … ma perchè io dove ho detto di mescolarli? Anche io li mescolo sulla tavolozza … non mi sembra di aver detto qualcosa di diverso … o no?
Ciao a tutti,
io veramente non capisco. Quando ci si iscrive alla Newsletter la prima email che ricevete da il benvenuto è c’è il link per scaricarlo. Possibile che nessuno lo vede?
Manderò una email a tutta la newsletter con il link …
Salve, è da tanto che sono iscritto ma non ho ancora ricevuto il tanto “atteso!!! ” ebook – Dipingere con la tecnica dei fiamminghi, lo riceverò?
Grazie!!!
Ciao,
Ho inviato di nuovo a tutti gli iscritti della Newsletter l’ebook. Fatemi sapere se lo avete ricevuto.
A volte ti superi. Grazie
Vi chiedo scusa,
chi di voi oltre a Salvatore può rispondere alla richiesta che ho fatto il 5 ottobre e che ho riportato qui sotto?
Grazie infinite.
Luca
LUCA MARCELLI dice:
5 ottobre 2013 a 09:30
Caro Salvatore, non metterti a ridere…ma il problema più grosso ce l’ho nel dipingere i fili sottilissimi di capelli, nemmeno con il pennello più fino mi vengono bene.
Hai qualche consiglio da darmi? Puoi, se vuoi, rispondermi anche privatamente.
Ti ringrazio.
Luca
Ciao Luca,
Credo di aver già messo un commento da qualche parte in cui dico che non ha senso dire: come dipingo l’acqua, come dipingo la barba, come disegno i capelli. Così non si va da nessuna parte … perchè c’è sempre qualcosa che non abbiamo dipinto e che non riusciremo mai a dipingere. Il problema non è come faccio a dipingere … ma come osservare …?
Prendiamo il caso dei capelli, tu pensi subito ai capelli finissimi ma credo non ti sei mai soffermato a pensare che non sono i singoli peli a dare l’effetto capelli ma l’insieme di tante cose. Cominciamo con il dire che una testa con i capelli è effettivamente un oggetto 3d ed è soggetto alle regole del chiaroscuro come qualsiasi oggetto 3d. Quindi la prima cosa è lavorare per rendere il volume di questo oggetto 3d come faresti con qualsiasi altro oggetto. Quindi: ombra, luce, mezzintoni, riflessi, ombra portata e lustri.
Ora è vero ci sono singoli peli. Guarda questa foto di ornella muti:
https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQ-BbGzQQ-FvMdEFqR0B73nYpxHCgWZSeZ1qva5piUIYfNuTBO5Vw
Se ci fai caso i peli appaiono in pochi punti. In questi punti alcune aree sono più scure del tono generale e poi ci sono i pochi ciuffi. Indovinato il colore puoi farli anche con un pennello grosso. Non è il pennello che fa la differenza.
Questo video di stanprokopenco spiega proprio quello che ti sto dicendo:
https://www.youtube.com/watch?v=NHewz3JbKrQ
Osserva come lui modella prima i capelli come oggetto 3d poi lavora sui singoli peli ed è in soli pochi punti che noi apprezziamo quel modellato dei capelli che sembra così realistico.
Mi dispiace averti scomodato per niente. Intanto grazie per il filmato che mi hai mandato. Probabilmente ho fatto la figura del principiante. Tutto quello che mi hai detto lo metto già in pratica. Conosco la procedura. Il problema mi si pone quando in un ritratto si vedono spesso sulla fronte veri e propri fili di capelli. Come ad esempio in alcuni ritratti di Luciano Ventrone dove si vedono spesso dei fili di capelli che escono fuori dalla massa. generale.Purtroppo vedo che non si possono allegare foto da farti vedere. Spero di essermi spiegato bene.
Semmai ti mando una foto in privato come esempio per farti capire meglio.
Comunque grazie infinite per la tua totale disponibilità.
Ad majora.
Luca
Ciao,
Scusa te … forse non ho risposto bene alla tua domanda. Ho capito cosa intendi. Credo che meno di un 000 non puoi andare. A meno che non tagli con la forbice un pennello lasciando pochissimi peli. Ma non essendo io all’altezza di Ventrone non ti so dire come fa.
Posso dirti, però, per aver discusso questo con altri artisti molto titolati che non si usa nessun materiale esoterico … solo un pennello fine e tanta manualità.