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Tecniche di pittura ad olio: la patata

Tecniche di pittura ad olio: la patata

Hai per lungo tempo lasciato un dipinto e ora vuoi riprenderlo? Durante tutto questo tempo il dipinto si è impolverato? Il colore sembra che scivoli via e non si lega perfettamente al supporto? Quest’articolo ti spiegherà una delle tecniche di pittura ad olio più antica che ti aiuterà a risolvere questi problemi.

Lavorando grasso su magro spesso, tra una fase e l’altra, i dipinti riposano per diverso tempo. Con gli impegni di lavoro e familiari è possibile che per lungo tempo non si tocca un dipinto e lo si vuole riprendere dopo diverse settimane se non addirittura mesi. Dopo tutto questo tempo capita spesso che il colore non sembra si leghi bene al supporto sottostante o, più semplicemente, nonostante tutti gli accorgimenti presi ci si accorge che la superficie non appare perfettamente pulita.

Cosa fare in questi casi?

Mi capita spesso di lasciare dipinti ad olio per lungo tempo a riposo e di riprenderli dopo diverse settimane se non addirittura mesi. In questo frangente, nonostante vari accorgimenti il dipinto può apparire non perfettamente pulito o semplicemente la superficie è eccessivamente grassa fino a respingere il colore. Per evitare inconvenienti di questo tipo applico un metodo casalingo descritto in diversi manuali di pittura antica, ossia: l’uso della patata.

Ad esempio, per lungo tempo ho lasciato un dipinto su cui stavo lavorando (una copia de Il Ragazzo che Monda un Frutto di Caravaggio) a riposo perchè impegnato con il lavoro e con un altro dipinto. Il dipinto è ancora in fase di abbozzo e sto eseguendo una grisaglia in terra d’ombra bruciata e bianco. Dopo diversi mesi ho deciso di riprenderlo e, pur apparendo la superficie in buone condizioni, come prima cosa ho passato su di esso la patata e poi la cipolla.

Tecniche di pittura ad olio: la patata.

L’applicazione della patata, come descritto sopra, ha come obiettivo sia quello di pulire che di sgrassare la superficie. Ho imparato ad usare la patata leggendo i tutorial di Antonov di Artpapa [1] e poi ritrovando la stessa metodologia in alcuni libri di pittura e siti web che mi spiace non ricordare perchè avrei voluto citarli. Ecco come bisogna procedere:

  1. Lavare una patata senza sbucciarla.
    Tecniche di pittura ad olio: la patata
  2. Si tagli una fetta.
    Tecniche di pittura ad olio: la patata
  3. Con la parte restante della patata la si passi sul dipinto.
    Tecniche di pittura ad olio: la patata
  4. Finita l’applicazione lasciare riposare un pò di tempo. Anche se non si nota dalla foto la superficie della cipolla può apparire sporca per via della polvere che si è attaccata ad essa.
    Tecniche di pittura ad olio: la patata
  5. Finita l’applicazione lavare con una spugna imbevuta d’acqua. Questo passo oltre a rimuovere i residui di patata serve anche per pulire la superficie del dipinto.
    Tecniche di pittura ad olio: la patata   Tecniche di pittura ad olio: la patata
  6. Asciugare con uno straccio.
    Tecniche di pittura ad olio: la patata

Oltre alla patata ci sono metodi alternativi come, ad esempio, la cipolla. Anche la cipolla ha una funzione sgrassante e la resina che lascia sul dipinto consente al successivo strato di pittura di rimanere ben legato a quello sottostante. La procedura di esecuzione è analoga a quella della patata con la differenza che la superficie non va lavata ma con uno straccio si toglie solo i residui macroscopici in eccesso. Su questo dipinto, ad esempio, io ho applicato sia la patata che la cipolla perchè possono essere usati anche insieme in sequenza.

Gli antichi maestri usavano questi metodi naturali per pulire e sgrassare le superfici durante la fase di lavorazione. Questo metodo veniva usato anche per applicare tempere sulle superfici oleose del dipinto.

E tu conoscevi questo metodo? Se si, raccontaci la tua esperienza.