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Bagnato su bagnato e grasso su magro, due tecniche di pittura ad olio a confronto.

Bal au Moulin de la Galette

Questa è la lezione 13 del corso di pittura ad olio per artisti principianti [1].

Quando si comincia a dipingere si hanno tanti dubbi circa il processo da seguire per realizare i propri dipinti. Le domande che ci si pone sono del tipo: questo quadro devo finirlo tutto in una sessione? Per dipingere una certa area è giusto creare una base, lasciarla asciugare e poi finirla in una seconda sessione? I dubbi sono tanti e, come vedremo, non esiste una risposta giusta. Fondamentalmente, gli approcci alla pittura ad olio sono di due tipi:

Tecnica bagnato su bagnato

Nella tecnica bagnato su bagnato si tende a finire il quadro in un’unica sessione. La tecnica si chiama così perchè è possibile applicare un colore fresco (cioè bagnato) sopra un colore non ancora asciugato (quindi un colore fresco, ossia bagnato). Applicare un colore su un’opera ancora fresca, però, va fatto con cura altrimenti si rischia che il colore sottostante rovini il nuovo colore. Nell’esercizio sul chiaroscuro delle forme geometriche di base [2], abbiamo visto che non c’è mai stato bisogno di sovrapporre colore su colore, bensì le tinte venivano affiancate e alla fine sfumate. Considerate che utilizzando la tecnica bagnato su bagnato nell’80% dei casi vi capiteranno situazioni di questo tipo. Tuttavia, come vedremo nei paesaggi che andremo a dipingere c’è un 20% di casi in cui si avrà necessità di sovrapporre i colori tra loro. Nella tecnica bagnato su bagnato il medium tipicamente usato è l’olio. Tutte le opere degli impressionisti sono realizzati seguendo questa tecnica.

Tecnica grasso su magro

La tecnica grasso su magro, invece, è un approccio che richiede due o più sessioni per essere portato a termine. In genere, con questa tecnica nella i esima sessione applicheremo il colore su aree già dipinte nella sessione i-1 esima. La tecnica si chiama grasso su magro perchè per essere ben eseguita la consistenza dei colori deve essere più grassa rispetto allo strato sottostante.  Se si fa l’inverso si rischia di creare delle crepe nel dipinto. Essendo questo un corso per principianti, gli unici medium che utilizzeremo sono olio di lino e trementina. L’olio di lino è più grasso rispetto alla trementina che, di conseguenza, sarà più magra rispetto all’olio di lino. Se un dipinto viene eseguito in N sessioni allora in ciascuna di essa può essere usata una miscela di olio di lino e trementina. Nelle prime sessioni la quantità di trementina sarà maggiore rispetto a quella dell’olio, poi man mano che si avanzerà nelle sessioni si aumenterà la quantità d’olio e si diminuirà quella di trementina. Bisogna considerare anche che la trementina asciuga prima dell’olio e, utilizzandola in maggiore quantità nelle prime sessioni, consentirà di velocizzazione l’asciugatura dei primi strati e arrivare prima alle fasi finali.

Altro aspetto molto importante della tecnica grasso su magro è l’approccio che consente di arrivare al dipinto finale per passi successivi. In pratica il problema generale dell’esecuzione del dipinto viene scomposto in tanti sottoproblemi ciascuno dei quali viene affrontato in una sola sessione per volta. Per far capire cosa intendo proverò a fare un esempio. Un artista potrebbe decidere di eseguire un paesaggio attraverso le seguenti sessioni:

Queste, ovviamente, sono delle fasi ipotetiche che servono solo a rendere l’idea di come sia possibile scomporre l’esecuzione di un dipinto in varie fasi e come ciascuna di essa deve risolvere un solo specifico problema alla volta e semplificare così il lavoro della fase successiva.

Underpainting

Spesso un dipinto può essere eseguito in due sessioni di cui la prima viene denominata underpainting. E’ difficile tradurre questo termine in italiano per cui continuerò ad usarlo durante il corso. Fondamentalmente, con esso si intende la stesura di uno o più colori di base su cui poi costruire il vero dipinto nella sessione successiva. Nell’underpainting si può utilizzare la trementina pura così da farlo asciugare subito. Nella seconda sessione utilizzeremo olio di lino puro. Scopo dell’underpainting è quello di realizzare un prototipo del dipinto finale in cui è possibile risolvere alcuni problemi come spiegato in precedenza.

L’underpainting si può eseguire anche in dipinti realizzati in N sessioni con N>2. In questo caso ogni strato i sottostante allo strato i+1 sarà denominato underpainting dello strato i+1. Infatti, underpainting letteralmente significa “sotto il dipinto”. Quindi in un dipinto grasso su magro gli underpainting possono essere anche più di 1.

La tecnica grasso su magro degli antichi maestri

La tecnica grasso su magro gode di grandissima fama perchè era la tecnica utilizzata dagli antichi maestri del Rinascimento. Purtroppo, erroneamente, si tende a pensare che certi gradi di realismo possono essere raggiunti solo con questa tecnica, mentre io sono dell’opinione che risultati analoghi possono essere raggiunti anche con la tecnica bagnato su bagnato.

Su web e anche su questo blog si discute spesso di quali siano le ricette degli antichi maestri per realizzare le imprimiture delle tavole o delle tele, i medium ecc. Queste discussioni, però, hanno un peccato originale di fondo, cioè le tecniche e i materiali spesso sono diverse anche tra le opere di un medesimo artista figuriamoci le variazioni di combinazioni che si possono avere ragionando in termini macroscopici di movimenti ed epoche artistiche. Per fare un esempio che rende l’idea, i pittori del Rinascimento del ‘400 e inizio ‘500 eseguivano i dipinti ad olio prevalentemente su tavola e i soggetti erano principalmente ritratti. Opere di più grandi dimensioni venivano eseguiti con l’affresco. Verso la fine del ‘500 si cominciò ad usare tele di grandi dimensioni montate su telai, dipinte ad olio e poi collocate nelle cappelle delle chiese. Quindi ragionando in termini macroscopici di movimenti ed epoche artistiche, sicuramente è possibile trovare dei tratti comuni degli artisti appartenenti a quel dato movimento o epoca artistica, tuttavia bisogna stare in guardia sulle infinite variazioni che questi tratti comuni possono avere.

E voi, quale tecnica di pittura utilizzate?

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