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Composizione e Prospettiva

Composizione e Prospettiva

Foto da www.daube.ch [1]

Il termine composizione deriva dal latino compositus che significa “ben sistemato”, mentre prospettiva deriva dalla parola perspicere che significa “vedere chiaramente”. La composizione e la prospettiva sono strumenti attraverso cui l’artista ordina linee e forme su un supporto bidimensionale (es. foglio o tela) in modo tale da creare dei lavori che abbiano un significato visivo ed un effetto di tridimensionalità spaziale. La composizione è l’organizzazione di linee e forme in un insieme espressivo, mentre la prospettiva produce l’illusione delle tre dimensioni su un supporto bidimensionale. Nell’arte occidentale gli artisti usano la prospettiva e la composizione così come i letterati usano la grammatica e i vocaboli. Gli elementi compositivi come punti, linee, spzi e forme sono i vocaboli, che devono essere ordinati in proposizioni di senso compiuto dalla prospettiva. La composizione è sempre stata presente nelle raffigurazioni artistiche a partire dall’arte primitiva fino a quella moderna. Lo stesso non si può dire per la prospettiva la cui formulazione è avvenuta solo nel XV e XVI secolo grazie soprattutto all’opera di Filippo Brunelleschi [2], cui va il merito della prima vera ricerca per determinare rigorosamente le leggi che la regolano; il riflesso della sua opera si coglie nel lavoro di Tommaso Masaccio [3] e degli altri seguaci, e dimostra che la conquista delle leggi della prospettiva fosse oramai cosa fatta dalla prima metà del XV secolo: fra i più grandi maestri della prospettiva quattrocentesca, si ricordano Piero della Francesca [4] e Melozzo da Forlì, esperto in particolare della prospettiva “da sotto in su”, perciò detta anche, da alcuni, prospettiva melozziana. Prima del Rinascimento erano note forme semplificate ed empiriche della prospettiva già nell’arte greca e romana. La maggior parte dell’arte pre Rinascimentale ha fatto a meno della prospettiva così come l’arte moderna che non ne ha avuto più bisogno. Quindi è possibile dire che un’opera d’arte può sicuramente fare a meno della prospettiva ma non della composizione. Tuttavia, se il vostro obiettivo è quello di realizzare opere che rappresentino il mondo così come lo percepisce l’occhio umano, la prospettiva diventa uno strumento indispensabile. La conoscenza teorica della composizione e della prospettiva può essere paragonata alle fondamenta di una casa. Così come non ci può essere una casa solida senza fondamenta solide, così non ci può essere una bell’opera senza una buona composizione e, nel caso dell’arte figurativa, una buona prospettiva. Molti artisti nel corso dei secoli sono sempre stati un pò restii a seguire regole rigorose, preferendo sempre approcci empirici e intuitivi che dessero maggiore importanza alla pratica.

A tal proposito nel suo Trattato di Pittura [5] Leonardo scriveva:

quelli che s’innamorano della pratica senza la scienza, sono come i nocchieri che entrano in naviglio senza timone o bussola, che mai hanno certezza dove si vadano. Sempre la pratica dev’essere edificata sopra la buona teorica, della quale la prospettiva è guida e porta, e senza questa nulla si fa bene

Non è difficile, inoltre, vedere artisti che studiano sia teoria che pratica ma focalizzano la loro attenzione solo su un dato tema come: il paesaggio, la natura morta, il ritratto, ecc. A tal proposito Leonardo scriveva:

Alcuni si può chiaramente dire che s’ingannano, i quali chiamano buon maestro quel pittore il quale solamente fa bene una testa o una figura. Certo non è gran fatto che, studiando una sola cosa tutto il tempo della sua vita, non ne venga a qualche perfezione; ma conoscendo noi che la pittura abbraccia e contiene in sé tutte le cose che produce la natura, e che conduce l’accidentale operazione degli uomini, ed in ultimo ciò che si può comprendere cogli occhi, mi pare un tristo maestro quello che solo una figura fa bene. Or non vedi tu quanti e quali atti sieno fatti dagli uomini? Non vedi tu quanti diversi animali, e cosí alberi ed erbe e fiori e varietà di siti montuosi e piani, fonti, fiumi, città, edifizi pubblici e privati, strumenti opportuni all’uso umano, varî abiti ed ornamenti ed arti? Tutte queste cose appartengono di essere di pari operazione e bontà usate da quello che tu vuoi chiamare buon pittore.

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