Come preparavano e conservavano i colori ad olio gli antichi maestri?

Lastra vetro per colori ad olio
Per preparare i colori a olio da quelli in polvere è necessario impastare molto bene il pigmento con la minore quantità di olio possibile. Generalmente si può usare l’olio di lino ma per i colori che patiscono l’ingiallimento con questo olio (bianco, azzurro, violetto, rosa e verde-azzurro) è possibile usare olio di noci o di papaveri. Il colore va impastato fino ad ottenere una pasta morbida e scorrevole. Non deve colare dalla spatola. E’ indispensabile usare il macinello e la lastra di vetro spessa ben ancorata su un tavolo come mostra il disegno.

Macinatoio per colori ad olio

Il macinatoio è di vetro, ha un manico e una base piatta circolare del diametro di circa 8 o 10 cm.

Lastra vetro per colori ad olio

La lastra di vetro deve essere abbastanza spessa e di lato di circa 45 cm.

Già l’uomo delle caverne usava un sistema del genere, di pietra, per fare i colori da dipingere che si vedono nelle pareti delle spelonche. Alcuni pigmenti si fanno facilmente, altri richedono tempi più lunghi. E’ un lavoro abbastanza noioso e faticoso. Si comincia dai colori chiari andando con quelli scuri, alla fine. Quando un colore è pronto, si raccoglie con la spatola e si confeziona mediante un sistema che andremo a descrivere tra poco. E’ bene che i pigmenti siano in polvere finissima, se no bisogna macinarli prima ad acqua. Purtroppo non sempre i colori sono disponibili in polvere finissima, come accade ad esempio ad alcune ocre. In questi casi si prepara il colore con macinatoio, lastra di vetro e acqua e si lascia seccare su un cartoncino per applicare poi la macinazione ad olio descritta sopra. Prima dell’invenzione dei colori pronti in tubetto, questa era la prassi. Non tutti i colori dovevano essere preparati e confezionati così, quelli usati in piccole quantità o molto costosi erano conservati in polvere finissima e preparati solo con la spatola e l’olio al momento dell’uso: cinabro, lacche, blu lapislazzuli, ecc. Finita la preparazione di un colore si puliscono gli attrezzi con stracci e alcool prima di passare al colore successivo. Finite tutte le operazioni si lava macinello e lastra col sapone.

Come conservare i colori ad olio

Come preparavano e conservavano i colori ad olio gli antichi maestri?

Per conservare il colore è possibile usare il seguente metodo di confezionamento:

  1. si utilizzi un foglio di plastica trasparente del diametro di circa 10 o 20 cm;
  2. si pieghi il foglio in due facendo uscire bene l’aria;
  3. raccogliere il foglio e chiudere;
  4. legare bene il foglio con del filo resistente;
  5. ripiegare la cima del foglio e fare una seconda legatura;
  6. nel momento in cui serve il colore si pratichi un foro alla base della pallotta.

Quando il colore non ne serve più è possibile chiudere la pallotta in una vaschetta di alluminio chiusa. Il colore nella pallotta chiusa dura anche due mesi, bucata un pò meno. Questo è il metodo di conservazione dei colori che usavano gli antichi maestri fino all’ottocento con la differenza che al posto della carta di plastica usavano budelle o vesciche di animali opportunamente lavate e trattate come descritto nel libro di Bouvier.

Prima di concludere vorrei fare qualche considerazione sulla pulizia dei pennelli. Ho letto nei trattati antichi che i maestri del tempo si servivano del solo olio di noci o lino tenuto in una coppetta accanto e quella con lo sgoccolatoio come mostro nel disegno sotto.

Scomparto con tazze estraibili

Sgocciolatoio per pennelli

Io, personalmente, per pulire i pennelli uso isoparaffina che è olio essenziale di petrolio estremamente depurato, completamente volatile, atossico. Purtroppo è un pò caro perchè costa circa 9 o 10 euro al litro, presso i punti vendita per prodotti di restauro. Gli altri solventi mi hanno causato gravi danni e non li uso più. Anche l’olio di girasoli del supermarket va bene per pulire pennelli e tavolozza. E’ siccativo, e anche se contamina un pò i colori non c’è problema; del resto è lo stesso olio presente nei colori Lukas. Lavare col sapone i pennelli tutti i giorni li può guastare, salvo quelli medio-grandi di setola, io preferisco ungerli con olio d’oliva e al posto del sapone preferisco usare lo shampoo. L’importante è ricordarsi di passarli o nell’olio di noci o nell’essenza prima di usarli.

Nota: Sul blog Disegno & Pittura è già stato scritto un articolo in due parti sul tema della praparazione dei colori ad olio che puoi consultare qui:

Preparare i colori ad olio da se (I° parte)

Preparare i colori ad olio da se (II° parte)


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Comments

  1. e’ un articolo di alta cultura da conservare gelosamente assieme al trattatodi Leonardo. oggi chi si cimenta in questa attivita’? occorre giustamente sapere molto di chimica (ossidazione dei pigmenti) e l’industria oggi risolve il problema per noi.

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