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Come Disegnare e Dipingere un Ritratto rendendo il volume con l’uso dei piani facciali.

come disegnare piani facciali nel ritratto

In alcuni libri sul ritratto capita di imbattersi nel tema dei piani facciali. Questo tema credo sia tra i più importanti  per il ritrattista perchè lo aiuta a conferire volume e solidità ai propri ritratti. Nell’articolo Come un artista deve usare il chiaroscuro per simulare la percezione del volume [1], abbiamo visto come qualsiasi oggetto può essere ridotto ad una forma geometrica composta da piani, e che il tono di ciascun piano può essere più chiaro o più scuro in funzione della sua inclinazione rispetto alla luce che lo illumina. Il principio di base che abbiamo stabilito è che piani perpendicolari al raggio assumono la massima luminosità, viceversa man man che si inclinano diventano più scuri fino ad arrivare alla massima oscurità quando sono paralleli al raggio di luce. Nella computer grafica questo modello di ombreggiatura è chiamato Flat Shading [2]. Anche il volto umano può essere scomposto in piani geometrici che spesso non sono facili da individuare per via della sua rotondità, complessità e varietà.

Ci sono degli artisti che hanno cercato di individuare questi piani facciali e formalizzarli nel propri libri o blog. Ad esempio, penso a persone come Bourne Hogarth, Andrew Loomis [3], Frank Reilly e Nathank Fowkes [4].

L’opinione che mi sono fatto è che studiare i modelli definiti da questi artisti è sicuramente utile, tuttavia sono giunto alla conclusione che usare modelli standard diventa spesso una forzatura perchè mi è capitato che essi poco si applicavano a determinati visi.

Quindi l’idea che mi sono fatto è che come punto di partenza è accettabile studiare questi modelli, solo che poi bisogna imparare mediante l’osservazione dal vero (o su foto) quali piani sono identificabili in ciascun viso.   Osservando i loro modelli ci si accorge che tali piani sono classificabili in 3 categorie:

* principali
* secondari
* di dettaglio

per memorizzarli e sufficiente eseguire uno o più esercizi. Tuttavia, per imparare a utilizzarli con una certa facilità  e spontaneità credo che l’approccio migliore sia quello di prendere un qualsiasi settimanale con tante foto di personaggi famosi e provare a identificare con una penna i piani principali, secondari e di dettaglio. I piani principali sono quelli presenti in tutti i ritratti e sono essenzialmente quattro: fronte, piani laterali e piano del viso. I piani secondari si ottengono scomponendo ulteriormente i piani principali e sono presenti nella maggior parte dei visi. Infine, i piani di dettaglio sono identificabili solo su alcuni visi e su altri meno. Identificati i piani bisogna poi associare a ciascun piano un tono in funzione della sua inclinazione rispetto alla luce.

Per farvi capire meglio questi concetti ho preso una foto e l’ho disegnata a mano su un foglio, poi l’ho digitalizzata con l’ausilio di uno scanner e ho aggiustato un pò di sbavature con GIMP.

come disegnare piani facciali nel ritratto

Il primo piano che ho identificato è quello principale della fronte che, a sua volta si scompone in 3 piani secondari.

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Poi ho identificato i piani del naso. Il naso è fondamentalmente una piramide a base trapezoidale (vedi articolo Come disegnare il naso nel Ritratto [5]). C’è il piano del ponte del naso che dalla fronte rientra un pò verso l’interno. Poi ci sono i piani laterali, quello centrale e, infine, quello della base del naso. Questi piani li classifico tra quelli secondari.

come disegnare piani facciali nel ritratto

Sempre osservando la foto ho identificato i piani sotto le arcate sopracilliari. Questi sono piani di dettaglio.

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Altri piani principali (oltre a quello della fronte) sono i piani laterali. Nella seguente foto è ben visibile quello sinistro mentre quello destro si scorge appena. Notate come ho unito il vertice di questi piani sullo zigomo con le estremità del ponte del naso. Con questa unione ho tracciato un’area circolare intorno agli occhi che è poi quella delle fosse orbitali dello scheletro. L’ultimo piano principale è quello del viso su cui poggiano i piani del naso e della bocca.

come disegnare piani facciali nel ritratto

In questa foto ho tracciato i piani della parte bassa del viso.

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Nella foto successiva si nota un piano secondario all’altezza dello zigomo sinistro. La parte inferiore aiuta a descrivere l’ellisse intorno alla bocca che si forma per effetto del muscolo orbicolare della bocca.

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Lo stesso piano lo ritroviamo a destra. In più ho identificato i piani di dettaglio del labbro superiore. Questi piani sono essenzialmente due. In più ci sono i due piani piccolissimi che formano il filtro, ossia quell’incanalatura al centro del labbro superiore. Infine, ci sono i piani delle labbra vere e proprie.

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Altri piani di dettaglio sono quelli del mento, della parte superiore della fronte e del contorno occhi.

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A questo punto associamo a ciascun piano un tono immaginando che il soggetto sia illuminato dall’alto a  destra. Qui ho dovuto fare diverse prove prima di raggiungere uno studio tonale soddisfacente. Con GIMP è molto semplice colorare questi piani con lo strumento Bucket Fill Tool. Bisogna ricordarsi solo tre cose.

Qui di seguito il risultato dello studio tonale.

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Finito lo studio tonale è possibile associare un colore a ciascun piano. Lavorando sempre con il formato BMP, ho impostato lo Hue a 20 (un arancio) con saturazione molto bassa (30). Il tono di ciascun piano è quello che avevamo definito nel passo precedente. Ecco così un’immagine con colori un pò più vicini a quelli del volto umano.

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Nell’articolo Dipingere un Cilindro [6], abbiamo affrontato un tema analogo anche se con un soggetto più semplice. Abbiamo visto che usare colori avente tutti lo stesso hue e saturazione dove l’unica componente a variare è il tono è un pò monotono. In quella sede avevamo suggerito come rimediare a questo inconveniente. In successivi articoli vedremo come applicare quei principi al ritratto sa in ambito tradizionale che con i media classici della pittura.

Per chi lo desidera allego l’ultima immagine in formato BMP [7] così potete divertirvi a fare esperimenti variando hue, saturazione e tono in modo da poter analizzare i risultandi che si ottengono.

Per concludere consentitemi un’ultima riflessione. Molti artisti quando dipingono un ritratto usano consapevolmente o inconsapevolmente i piani facciali. Si vede spesso che cominciano con una bozza iniziale in cui individuano le zone principali di luce e ombra (ossia i pian principali e alcuni secondari). Poi sfumano le due o tre tinte in modo da avere una prima base su cui poi andare a dipingere i restanti piani secondari e quelli di dettaglio. Il fatto che poi questi piani siano sfumati l’uno nell’altro ci rende difficile distinguerli, ma una volta allenato l’occhio è facile identificarli. Volendo è possibile utilizzare l’ombreggiatura flat come tenica artistica a se stante. Ad esempio, di recente ho visto la seguente illustrazione su un libro in cui volutamente i diversi piani non sono sfumati tra loro:

Non fatevi ingannare dall’immagine, lo hue e la saturazione utilizzata nello skin tone di base (terzo piano della fronte a partire da sinistra, seconda linea) è simile a quella utilizzata nel mio prototipo l’unica cosa che varia è che il tono è generalmente più chiaro. Inoltre, se analizzate i colori vedrete che lo hue e saturazione non sono fissi in ciascun piano ma variano a seconda dell’inclinazione rispetto alla luce come vi avevo già anticipato prima.